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La SIMEST, Società italiana per le Imprese all'estero, ha organizzato un incontro tra imprese israeliane ...

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Sono state selezionate oltre 60 aziende italiane interessate a sviluppare iniziative insieme a qualificate imprese israeliane. Questa iniziativa segue quella analoga realizzata con aziende palestinesi, nel quadro delle attività preparatorie del cosiddetto "Piano Marshall", svolte dalla Simest su incarico del Governo Italiano per sviluppare una corrente di investimenti di imprese italiane nei territori palestinesi che contribuisca al processo di pace. A dicembre poi si svolgerà un incontro trilaterale a Gerusalemme per favorire la collaborazione economica tra imprenditori italiani, israeliani e palestinesi. Il viceministro al Commercio con l'Estero, Adolfo Urso, ha spiegato che «l'iniziativa potrebbe dare una prospettiva di sviluppo economico e sociale alla regione». Il presidente della Simest Ruggero Manciati ha affermato che «l'attenzione per il Medioriente ed il Mediterraneo costituisce una priorità della Simest che vuole promuovere e facilitare la presenza delle piccole e medie imprese italiane in aree vicine, nelle quali esse possono rafforzarsi contribuendo, nel contempo, alla stabilità economica e sociale dei paesi interessati». L'acuirsi della tensione in Israele ha avuto ripercussioni sull'interscambio. «Nel 2002 l'export israeliano verso l'Italia ha registrato un calo del 15%, che è giunto a -26% nei primi sei mesi del 2003. E anche sul fronte degli investimenti diretti, il flusso verso l'Italia degli investimenti israeliani ha fatto registare -1,7 milioni di euro.

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