A Piazza Affari dominano i titoli bancari
Corre Bnl (+1,32%) sulle voci di un rastrellamento. Brilla la Popolare Verona e Novara (+3,3%)
Il titolo dell'istituto capitolino, che in mattinata ha segnato il nuovo record dell'anno salendo a 1,895, euro sul finale ha chiuso in progresso dell1,32%. Nelle due sole giornate precedenti Bnl ha incassato il 5,71% contro il calo dello 0,35% accusato dall'indice di riferimento. Intanto l'amministratore delegato di Unicredito, Alessandro Profumo ha smentito le voci di un interesse per la Bnl. Piazza Affari ha archiviato a due marce una seduta vissuta all'insegna dell'incertezza, con la parte finale passata spesso dal segno più a quello meno contro una mattinata tutta al rialzo. I primi segnali di cedimento sono venuti dai dati macro Usa peggiori delle attese, di fronte ai quali tuttavia Wall street ha dimostrato di reggere, portandosi rapidamente in terreno positivo dopo l'avvio debole. La giornata è terminata con Mibtel e Mib 30 limati, il primo a -0,04% e il secondo a -0,09% mentre si salva il Midex (+0,28%) e svetta il Numtel (+0,84%) pur riducendo i guadagni. Oltre a Bnl bene anche gli altri istituti bancari. Capitalia corre sulle attese per il rinnovo del patto di sindacato (+2,99% a 2,201). Il miglior titolo bancario tra le blue chip è comunque la Popolare Verona e Novara con un +3,3%. Tra gli assicurativi, Ras cresce del 2,05%, con Generali (-1,43%), che sconta le voci «sulle emissioni di bond convertibili da parte delle banche azioniste», rileva un trader. Positivo il risparmio gestito con Mediolanum (+0,95%) e Fideuram (+0,71%). Balzo di Seat. La società guidata da Luca Majocchi strappa un guadagno del 4,05% a 0,7991, sulle «aspettative della distribuzione di un dividendo straordinario», dice un operatore, per il quale tuttavia «non è da escludere l'effetto della diversificazione portafoglio titoli dei grandi fondi». Pesanti Telecom e Tim. Su Telecom (-1,83%) e Tim (-1,75%) «pesano le voci, sulla possibile emissione di bond convertibili, peraltro difficili da attuare». Ancora più pesante Pirelli, che lascia sul campo il 4,96%, sui timori di un nuovo impegno finanziario nella controllata Olimpia. Stm, la società di Pasquale Pistorio sale del 3,81%, trascinando anche la controllante Finmeccanica (+2,35%). Le attese positive per i dati sulle immatricolazioni di settembre hanno premiato Fiat che chiude con un progresso dello 0,24%.