Alitalia, via alle nozze ma in minoranza

Ieri si riunito il cda di Air France e oggi dovrebbe essere annunciata la costituzione della società. L'accordo prevede che nel consiglio di amministrazione entrino 11 francesi, 4 olandesi e il rappresentante di Alitalia. Air France e Alitalia sono legate da un accordo commerciale e da una partecipazione incrociata del 2%. Secondo le ultime dichiarazioni del presidente di Air France, Jean-Cyril Spinetta, Alitalia sarà la benvenuta se vorrà partecipare in un secondo tempo al ravvicinamento franco-olandese. E mentre a Parigi si stavano dando gli ultimi ritocchi all'annucio delle nozze con Klm, a Roma il cda di Alitalia formalizzava l'ingresso della compagnia olandese in Sky team e dava il via a una serie di accordi bilaterali e trilaterali (alcuni verranno sottoscritti nelle prossime ore) che - come ha detto il presidente Giuseppe Bonomi - rappresentano il primo mattone nella costruzione del «primo polo industriale europeo del trasporto arereo. Quello di oggi è stato un atto fondante per l'incontro delle volontà dei futuri partners» ha aggiunto Bonomi, spiegando che con le decisioni assunte gli amministratori di Alitalia hanno «condiviso il fatto che il piano di integrazione con Air France e Klm sia una necessità industriale che può sfociare in una straordinaria opportunità». «Questo è solo il primo atto di quel processo che ha due facce, quella industriale e quella societaria». Inoltre - ha detto il presidente di Alitalia - sono stati fissati quei criteri di «pari dignità contrattuale» sollecitati anche dal governo. Air France, che il mese prossimo festeggerà i suoi 70 anni, è diventata l'anno scorso la prima compagnia europea, con una quota di mercato del 17,6%. La compagnia francese è anche la numero 3 mondiale per trasporto passeggeri e 4 per trasporto merci. Air France ha gettato le base del suo sviluppo esterno anche con la creazione nel 1999, assieme a Delta, di Sky Team, l'alleanza globale in cui è entrata anche l'Alitalia. L'operazione ha coinciso anche con la prima apertura del capitale con la quale è stata ridotta la presenza dello stato al 54,4%. Un secondo round di privatizzazione, che dovrebbe portare la quota dello stato al 20-25%, è ormai prevista da mesi proprio per dare i mezzi alla compagnia per annodare nuove partnership.