Pronti al dialogo con il Sud del mondo

I ministri dell'agricoltura dell'Ue, al termine di due giornate di confronti, presenti anche rappresentanti dei governi brasiliano, indonesiamo e il vice presidente della Fao, hanno raccolto la sfida lanciata dalla presidenza: «Confermare la solidarietà dell'Ue con i paesi meno ricchi, pronti a dialogare per individuare politiche commerciali e di sviluppo condivise». Non solo. A tutti, ha detto Alemanno - «va spiegato il modello agricolo europeo, in quanto riteniamo che l'agricoltura abbia sempre bisogno di un sostegno pur nella liberalizzazione dei mercati, perchè garantisce la sicurezza alimentare e la difesa del territorio». Insomma pur «rammaricandosi» del fallimento della sessione multilaterale, i ministri agricoli dell'Ue appaiono decisi a voltare pagina non prima però di aver ringraziato e riconosciuto «la corretta azione dei commissari al commercio Pascal Lamy e all'agricoltura Franz Fischler» negoziatori Ue a Cancun. Dai partner europei Alemanno ha poi ottenuto una prima risposta alla richiesta di verifica sulla priorità da dare alla politica commerciale dell'Ue. «L'Unione è convinta - ha spiegato il ministro - della necessità di progredire nel multilateralismo, sfuggendo alla tentazione di ritornare ad accordi bilaterali». Il Consiglio Ue riconosce però il diritto ai paesi meno ricchi che hanno problemi di alimentazione «ad ottenere un trattamento speciale e differenziato nel quadro degli accordi multilaterali». Il dialogo e l'apertura dell'Europa verso i paesi in via di sviluppo «non deve però - ha detto Alemanno - rimettere in discussione il modello agricolo europeo». Insomma, «l'Europa non vuole e non può rinunciare alla sua agricoltura. L'Europa quindi, non vuole e non può cancellare la propria politica agricola comune» (Pac). La Pac resta quindi per l'Europa un punto fermo nell'ampio processo di ricerca di un equilibrio a livello multilaterale. Il ministro ha poi ricordato che la radicale riforma della politica agricola realizzata nel giugno scorso «ha offerto a Cancun una importante riduzione del sostegno interno all'Ue, trasformandolo in gran parte in contributi che non provocano distorsioni di concorrenza (la cosiddetta scatola verde). Gli aiuti invece che sono considerati »distorsivi«, per Alemanno hanno raggiunto »livelli talmente ridotti da non essere ulteriormente negoziabili«. È chiaro e senza ambiguità il messaggio che da Taormina l'Europa lancia ai partner all'Organizzazione mondiale per il commercio (Wto): «Trovare un punto di equilibrio tra le esigenze di liberalizzazione del mercato e le politiche di sostegno all'agricoltura che garantiscono equità di distribuzione dei benefici della liberalizzazione».