Piazze europee travolte dal vortice hi-tech
Pesano sicuramente i ribassi di alcuni grossi titoli come il colosso britannico della musica Emi che cede oltre il 3% sebbene abbia confermato la volontà di conquistare la Warner Music. In ribasso anche i tecnologici dopo i rally delle ultime settimane. Pesa anche il calo di Wall Street (Dow Jones a -1,04% e Nasdaq a -1,60%). Anche il dollaro, che si è deprezzato sull'euro (a quota 1,14), gioca la sua parte. Nei prossimi giorni sull'andamento dei mercati influiranno i risultati di bilancio di alcuni colossi. Così Londra chiude a -0,68%, Francoforte, cede oltre il 3,%, Parigi termina lasciando sul terreno il 2,69%. Sulla stessa linea anche Piazza Affari, dove il Mibtel perde il 2,08%, il Mib30 il 2,36% e il Numtel il 2,47%, dopo la revisione semestrale dei panieri. Da segnalare l'ingresso nelle blu chip di Edison e Luxottica al posto di Pirelli e Autogrill. Le due "matricole" perdono rispettivamente lo 0,72% e l'1,99% Pesanti i finanziari, bancari e assicurativi: Fideuram -4,87%, Intesa -2,50%, Bnl -3,72%. Perdono terreno, fra gli industriali, Fiat (-3,03%), Finmeccanica (-4,76%) dopo l'indagine aperta dall'Antitrust. Affonda anche Parmalat (-3,21%), fra i peggiori del listino. Male anche Stm (-5,07%); in calo i telefonici. Giacomelli sospesa dalle contrattazioni fino a prossimo provvedimento. Vola invece la Roma a +14,78% dopo il pareggio con la Juve. Chiusura con il tonfo per la Borsa di Tokyo, che ha lasciato sul terreno il 4,24%. Dietro un crollo di queste dimensioni ci sono i timori per il forte rialzo dello yen sul dollaro, che ha penalizzato i titoli delle grandi imprese, come quelle automobilistiche, che puntano sulle esportazioni per realizzare gran parte del proprio fatturato. L'indice medio Nikkei dei titoli guida è crollato a quota 10.475,10 punti, 463,32 in meno della chiusura di venerdì a 10.938,42 punti.