Arpe ha già portato a Capitalia 1,4 miliardi
Il gruppo Capitalia di Cesare Geronzi e di Matteo Arpe e la Bnl di Luigi Abete sono state le regine del listino nell'ultima settimana, com performance davvero d'altri tempi, e i loro titoli lasciano pensare di non avere certo raggiunto i massimi e di potere dare ancora ottime soddisfazioni agli azionisti. nelle ultime cinque sedute di piazza Affari la Bnl ha guadagnato il 21 per cento e il gruppo Capitalia, già protagonista di ottimi rialzi nelle ultime settimane, ha messo in cascina un miglioramento del 16 per cento. Nell'ultima seduta, quella di venerdì, sono state proprio le due banche ancora una volta a trainare il listino. Con Capitalia in crescita del 6 per cento e subito a ruota Bnl con un miglioramento del 5,75 per cento. In entrambi i casi il mercato ha focalizzato l'attenzione sui piani di ristrutturazione dei gruppi e soprattutto sul riassetto azionario, scommettendo su possibili novità, ma anche su una definitiva stabilizzazione dei patti di sindacato fra i soci. Se Bnl è stata in questi mesi al centro di possibili matrimoni nel complesso risiko bancario, e solo negli ultimi giorni Abete ha lasciato intendere di non sentirsi costretto per forza all'unione con altre banche (Mps in testa), potendo proseguire con le proprie forze, per Capitalia la scommessa vera degli operatori sembra centrata soprattutto sui piani e la credibilità personale del giovane amministratore delegato, Matteo Arpe. Non è un caso se dal giorno della sua nomina ad amministratore delegato del gruppo bancario, il 24 luglio scorso, il titolo abbia messo a segno ben 24 rialzi, di cui sette consecutivi nelle ultime sedute. Dal giorno della promozione di Arpe la quotazione di Capitalia è cresciuta del 40,74 per cento, trainando tutto il listino del Mib 30. Non solo: la capitalizzazione del titolo nello stesso breve arco di tempo (considerando oltretutto le sedute di agosto, spesso in tono minore) è salita da 3,575 miliardi di euro ai 5,031 miliardi di euro raggiunti in chiusura venerdì 19 settembre. Come dire che il valore di Arpe per il mercato finora è stato di ben un miliardo e 456 milioni di euro. Una performance di cui certamente è contento sia Geronzi che il rinnovato parco soci della banca, piccoli azionisti compresi. Anche perchè insieme alle attese del mercato sono arrivati anche i primi dati concreti della cura Arpe (già nel gruppo con i gradi del direttore generale prima della promozione di fine luglio). La semestrale approvata a metà settembre indica per Capitalia un utile netto consolidato di gruppo pari a 62 milioni di euro, che si confronta con la perdita di 159 milioni del primo semestre 2002. Un risultato anche migliore delle attese, che ha spinto il titolo a sfondare la soglia psicologica dei due euro per azione. Un tetto ormai abbondantemente superato (venerdì ha chiuso a 2,28 euro) e che secondo gli analisti, dopo un possibile periodo di consolidamento fra i 2,1 e i 2,2 euro per azione, potrebbe portare a serie successive di rialzi, prima intorno ai 2,35 euro e poi anche sopra i 2,4 euro per azione. Anche per Bnl l'analisi tecnica indica la necessità di una pausa consolidatrice per sistemare gli iper-acquisti delle ultime settimane. Poi una nuova corsa rialzista con un prezzo-target a 1,86 euro (venerdì ha chiuso a 1,803 euro per azione).