Sciopero della spesa, consumatori divisi
A incrociare le braccia questa volta non saranno i lavoratori, ma i consumatori che per oggi hanno proclamato un'intera giornata di sciopero della spesa per protestare contro il carovita degli ultimi mesi. L'Intesa dei consumatori, appoggiata anche dai sindacati ma non da tutte le altre associazioni del consumerismo, ha deciso di dare battaglia ai rincari con la migliore arma a disposizione dei cittadini, l'astensione dai consumi. Il consiglio rivolto alle famiglie è quindi di limitare gli acquisti allo stretto indispensabile, mentre l'invito indirizzato al governo è di intervenire direttamente per porre un freno ai rincari e per «cambiare radicalmente rotta» alla politica economica, rilanciando i consumi e accelerando la modernizzazione dei servizi per cui si pagano ancora tariffe troppo salate (gas, acqua, luce). In due anni i redditi degli italiani sono stati falcidiati, secondo le stime dell'Intesa, di circa 2.800 euro. In testa alla classifica dei rincari troviamo i servizi di alloggio (+32,5%), quelli di bancoposta (+26,7%), i trasporti, soprattutto quelli navali (+20,8%), le sigarette. Ma anche i beni alimentari pesano, risultando più costosi del 9% rispetto a un anno fa. Di diverso avviso l'Istat, che per agosto ha confermato un'inflazione in salita dal 2,7% di luglio al 2,8%. Calcoli, secondo i consumatori, ben lontani dalla realtà. Tanto da averli spinti a presentare ricorso al Tar del Lazio per annullarli. Allo sciopero hanno aderito i produttori agricoli (Cia e Coldiretti), i Verdi, che parteciperanno al presidio organizzato dall'Intesa davanti al Parlamento a piazza Montecitorio, e le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil, Confsal, Fabi) che accusano il governo di essere il principale responsabile dell'inflazione. Un intervento anti-rincari da parte dell'esecutivo è sollecitato anche dal presidente della Commissione Finanze del Senato, Riccardo Pedrizzi, mentre ad essere più divise che mai sono proprio le associazioni dei consumatori. I nuovi «Consumatori indipendenti» (Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori), nati dalla scissione della Coalizione dei consumatori, hanno organizzato per oggi una protesta autonoma di fronte alla sede di Confcommercio. Allo sciopero totale le cinque associazioni oppongono un boicottaggio mirato e continuato, bocciando le iniziative per calmierare i prezzi annunciate dalla Confesercenti in accordo con l'Intesa dei consumatori. E ancora diversa è la posizione dell'Adiconsum, che ha proclamato una giornata di mobilitazione senza però aderire direttamente allo sciopero dell'Intesa. La Confesercenti giudica lo sciopero «inutile ed ingiustificato, basato su dati non veri e continue colpevolizzazioni a carico soprattutto dei commercianti», oltre che «controproducente» perchè induce ad un'ulteriore contrazione dei consumi. Esplicito anche il parere del ministro del Welfare Roberto Maroni che andrà «sicuramente» e regolarmente a fare acquisti nei negozi.