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Cirio, già nel bilancio 2000 i primi segnali di anomalie

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Ad affermarlo è Sebastiano Baudo, il revisore che ha firmato i bilanci del gruppo dal 1998 al 2001. «Le nostre relazioni al 31 dicembre 2000 e al 31 dicembre 2001 - spiega - contenevano un paragrafo d'enfasi sull'ammontare dei crediti finanziari netti vantati dal gruppo nei confronti di parti correlate», paragrafi che hanno «la funzione di sottolineare l'importanza-criticità di una voce di bilancio». In particolare, dalla relazione Deloitte al bilancio 2000 emergevano crediti finanziari netti vantati dal gruppo di Sergio Cragnotti «verso la controllante Cirio holding e verso le parti correlate estere per 804,7 miliardi di lire», anche se per la società di revisione questa voce risultava «comunque correttamente rilevata in base alle norme disposte dal codice civile e dai principi contabili». Baudo esclude l'apertura di una procedura di contestazione nei confronti della Deloitte da parte della Consob, che ha chiesto però alla società tutta la documentazione su Cirio. Continuano intanto le indagini della Procura di Monza sulla presunta truffa della vendita ai risparmiatori privati delle obbligazioni Cirio. Dopo avere sentito, venerdì scorso, in qualità di persona informata dei fatti Sergio Cragnotti, il pm Walter Mapelli, che coordina le indagini della Guardia di finanza di Seregno, ha ascoltato ieri un funzionario di banca che avrebbe dato spiegazioni tecniche relative alle operazioni di collocamento del bond al centro dell'inchiesta.

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