Capitalia, tornano gli utili e presto il dividendo L'amministratore delegato Arpe: «Ottimi risultati nonostante il contesto economico incerto»
Capitalia chiude i primi sei mesi dell'anno con un utile netto consolidato in crescita, un margine di intermediazione in aumento, così come l'indice di solidità, nonostante «un contesto economico carico di incertezze, in l'Italia però non fa peggio di altri» ed il default Cirio, da cui il gruppo è, fra le banche, «forse» il più colpito. Il titolo reagisce bene ai risultati resi noti e guadagna alla chiusura il 2,52% a 1,950 euro. Sul fronte della gestione l'amministratore delegato, Matteo Arpe, si è presentato alla comunità finanziaria con conti più che in regola, che fanno attendere per il 2003 «un ritorno al dividendo per i soci»: l'utile netto consolidato è stato pari, nei primi sei mesi, a 62 milioni di euro contro una perdita di 159 milioni registrata nello stesso periodo del 2002. In crescita anche l'utile delle attività ordinarie, salito a 151 milioni di euro a fronte di un rosso di 324 milioni nel 2002, ed il risultato lordo di gestione (+66% a 711 milioni). Nello stesso periodo il margine di intermediazione è cresciuto dell'11% a 2,412 milioni, mentre le rettifiche nette e gli accantonamenti complessivi sono scesi del 26%. Risultati positivi anche per quanto riguarda il Tier 1, l'indice che misura la solidità patrimoniale delle banche, salito dal 6,2% di fine 2002 al 6,4% al 30 giugno, prossimo cioè al target del 6,5% fissato per fine anno. Nel secondo trimestre dell'anno le sofferenze lorde di Capitalia si sono ridotte del 26%. Per il 2003 Arpe conferma che il gruppo raggiungerà i propri obiettivi. «Ad un anno di distanza dalla nascita - spiega il presidente, Cesare Geronzi - tutte le voci di conto economico, tutte le grandezze patrimoniali del gruppo si presentano in netto miglioramento». E tutto questo, aggiunge il presidente del gruppo, «conseguito in un contesto economico carico di incertezze». Sulla base dei risultati finora conseguiti, afferma Arpe, «confermeremo gli obiettivi del piano industriale per il 2003», cioè un Roe all'1,3% (9,3% al 2005), ricavi totali per 4,9 miliardi di euro (5,9 miliardi al 2005), utili operativi per 1,5 miliardi (2,7 miliardi nel 2005) ed un coefficiente di solidità patrimoniale (core tier 1) al 6,5% (6,9% nel 2005).