Alitalia, in arrivo esuberi e tagli dei costi

Una ristrutturazione che comporterà inevitabili tagli al personale. Questo lo scenario futuro di Alitalia contenuto nel piano industriale che verrà presentato oggi al Consiglio di amministrazione. E già c'è chi prevede un autunno caldo per i lavoratori della compagnia di bandiera. Oggi, quindi, è il gran giorno per il vettore italiano: al cda verrà sottoposto il piano industriale. La strategia del gruppo il rilancio di Alitalia richiede tra l'altro innovative politiche commerciali e distributive, a cominciare dall'operazione «prezzi trasparenti» grazie a una semplificazione della struttura tariffaria. Ma l'offensiva parla anche di un focus sui canali distributivi diretti (biglietti via internet). Inoltre, vanno rafforzati i programmi di fidelizzazione della clientela, massimizzando le opportunità legate allo sviluppo del «frequent flyer program». Ciò che rimane critico all'interno della compagnia è la posizione di moltissimi dipendenti. Uomini e donne che saranno costretti a lasciare il lavoro perché il piano di sviluppo per Alitalia «comporta un'inevitabile generazione di esuberi, anche nelle aree quali i processi e le strutture di staff e supporto». Ma non solo. Per il personale navigante, la terapia impone una riduzione del costo unitario per unità di prodotto: un obiettivo, questo, da perseguire «fondamentalmente nell'incremento dell'utilizzazione, da perseguire nel breve termine attraverso modifiche delle regole di impiego fissate dagli attuali impianti contrattuali e/o accordi aziendale». Al management, invece, verranno attribuiti «obiettivi specifici», prevedendo un bonus annuale legato ai risultati. Infatti, secondo i vertici della compagnia di bandiera, in assenza di interventi strutturali, nel 2004 Alitalia si troverebbe a in una situazione «di forte criticità, con un livello di redditività il linea con l'andamento fortemente negativo previsto per il 2003». A conferma i dati che parlano di un risultato operativo per l'anno in corso che dovrebbe essere negativo per 357 milioni di euro con un Ebitdar margin del 2%-3%. Tuttavia anche per l'anno prossimo il risultato operativo dovrebbe registrare un segno meno e rimenare negativo per 358 milioni di euro con la stessa percentuale di Ebitdar. Anche l'Antitrust ha valutato l'eventualità di una partnership tra Alitalia e Meridiana. Ma è anche ad Air France che Alitalia guarda per un «miglioramento dell'integrazione commerciale», pronta a cogliere le «opportunità di maggiore integrazione anche a livello azionario». Il presidente dell'Autorità, Giuseppe Tesauro, ha detto che l'Antitrust non è contrario alle alleanze tra compagnie aeree. E quindi nemmeno a quella che la compagnia di bandiera italiana ha in cantiere. Ma Tesauro ha poi aggiunto: «Per dire se siamo favorevoli o meno bisogna prima vedere come verrà fatta quest'alleanza. A priori non si può dire niente». Infatti «la concentrazione nelle compagnie aeree - ha concluso il presidente - non ci preoccupa di per sé, se è funzionale a produrre maggiore efficienza. Ci preoccupa invece quando punta ad eliminare rotte e ad aumentare le tariffe, ci spaventa se per la stessa tratta porta a pagare il triplo rispetto a quanto fa pagare una compagnia straniera».