UNICREDIT, Capitalia e Mps, le banche legate da un patto di consultazione su Generali che vincola l'8,46% ...
È quanto si apprende da fonti finanziarie dopo le indiscrezioni sull'argomento. Ogni istituto starebbe studiando, in modo autonomo, gli strumenti di finanza strutturata più adatti a realizzare l'operazione, che dovrebbe coinvolgere, in qualità di compratori, investitori istituzionali che rileverebbero le partecipazioni lasciando alle banche il diritto di voto sulle quote: per Unicredit si tratta del 3,6% del Leone, per Capitalia del 3,4% e per Mps dell'1,8% rimasto dopo un primo disimpegno realizzato all'inizio dell'estate. I vertici delle banche, che avevano dato la scalata al Leone la scorsa primavera con l'obiettivo finale di scalzare dal suo posto Vincenzo Maranghi, amministratore delegato di Mediobanca, a sua volta azionista di riferimento della compagnia triestina, non hanno nascosto negli ultimi mesi la volontà di monetizzare l'investimento, ma non avevano definito i tempi. Intanto, mentre si avvicina il Cda di Piazzetta Cuccia del 15 settembre, non risultano ancora essere stati trovati - da quanto si apprende - i nomi di due consiglieri disposti a fare spazio ai rappresentanti dei soci francesi Tarak Ben Ammar e Jean Azema. In queste ore i contatti sono fitti e proseguiranno fino a lunedì alla ricerca di una soluzione, in mancanza della quale la questione slitterebbe a ridosso dell'assemblea di ottobre.