Alle Poste arriva la carta di credito prepagata e ricaricabile per tutti
Dopo il successo della fase sperimentale, dunque, l'iniziativa viene ampliata e anche chi non è titolare di un conto corrente alle Poste potrà acquistare una carta prepagata in uno dei 14.000 uffici postali. Esaurito il credito, l'utente, come succede per le ricariche telefoniche, potrà riaccreditare la carta ad un prezzo che sarà verosimilmente poco elevato. I primi destinatari della carta prepagata, che negli Stati Uniti ha registrato grande successo, sono soprattutto i giovani. La carta prepagata, che può anche essere «usa e getta», può essere utilizzata per gli acquisti online in tutta sicurezza ed è caratterizzata da una limitata disponibilità economica. Ciò anche per ridurre al minimo gli inconvenienti in caso di smarrimento, furto o truffa. La carta «prepagata» è solo l'ultimo dei numerosi servizi finanziari offerti dagli uffici postali. Lanciato a fine febbraio, il libretto di Risparmio postale per i minori, ha riscosso un grande successo: in circa quattro mesi dall'avvio del servizio sono stati aperti oltre 130 mila libretti. Il tasso di interesse è di 0,25 punti superiore a quello fissato per i Libretti di risparmio ordinari (attualmente 1,75% lordo) con un rendimento del 2,0% lordo. Inoltre, il libretto per i minori, come i tradizionali libretti di risparmio, è esente da imposta di bollo e non presenta spese di gestione: apertura, prelievo e versamento sono infatti gratuiti. I libretti di risparmio possono essere aperti in qualsiasi ufficio postale dai genitori con un versamento minimo di soli 10 euro. Possono essere intestati a un solo minore e consentono una giacenza massima di 10 mila euro. Come ha dichiarato ieri l'amministratore delegato dell'ente, Massimo Sarmi, le Poste proseguono nel risanamento dei conti e dopo i buoni risultati dei primi sei mesi dell'anno confermano di essere pronte per la quotazione in borsa nel 2004: «Se l'azionista lo riterrà - afferma Massimo Sarmi - siamo pronti per la privatizzazione a fine 2004». Il miglioramento della gestione operativa del gruppo, che nel primo semestre 2003 è tornato in utile (a fronte di una perdita di 61,9 milioni di euro nei primi sei mesi 2002), consentirà alle Poste italiane di essere pronta per ogni eventualità, compresa la privatizzazione. Intanto, da un'analisi dell'Adusbef, ,che ha messo a confronto i costi sostenuti dai clienti per la tenuta del conto, risulta che il conto corrente alle Poste è più conveniente di quello in una Banca. Secondo l'indagine, affidarsi al BancoPosta è 6 volte più conveniente con un costo annuo di circa 75,15 euro contro i 431,40 euro medi di una banca.