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Il presidente di Rcs chiede misure d'emergenza. «Lo sviluppo viene prima dei vincoli di Maastricht»

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Il presidente di Rcs, ospite del Workshop Ambrosetti di Cernobbio, lo dice apertamente al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ai commissari Ue, Mario Monti e Loyola De Palacio, al presidente designato della Bce, Jean Claude Trichet: «Negli ultimi due anni ho sentito solo chiacchiere. Invece bisognerebbe agire perchè in periodi di emergenza vanno presi provvedimenti anche di emergenza. Abbiamo davanti a noi un'Europa che sta creando solo disoccupazione e che diventa sempre meno competitiva, perdendo continuamente terreno nei confronti di Usa e Cina. Non ho sentito nessuna risposta su come si possa superare questa crisi di competitività». Insomma mentre gli Usa ripartono, l'Europa arranca e, cosa ancora peggiore, non fa nulla per cambiare rotta. «C'è un'Europa che è a crescita zero e che crea disoccupazione e non abbiamo un piano di azione». Diverse cose al presidente della Rcs «non sono piaciute». Se l'è presa con il commissario Ue Mario Monti quando ha sostenuto che «è irrilevante la definizione della proprietà aziendale»; con lo scarso peso politico della Bce «che può solo controllare l'inflazione e non può aiutare lo sviluppo»; con il presidente di turno dell' Ecofin, Giulio Tremonti, lamentando che «manca un piano d'azione». «Guai se dovessimo pensare di accodarci alla ripresa degli Stati Uniti. Dobbiamo muoverci per nostro conto e poi ben venga la ripresa Usa». Insomma, «si continua a parlare, soprattutto chi invece dovrebbe dare impulso. Parlo dei governi nazionali, della commissione. Le parole non risolvono niente - ha proseguito Romiti - Non c'è di peggio che un'economia che si basa sulle previsioni, sull' ottimismo o sul pessimismo. Incutere dei timori porta delle conseguenze. Se ci sono dei provvedimenti dolorosi da prendere si prendano e basta. Certo discutendone ma si prendano rapidamente. E poi si passi all'azione». Oggi, ha concluso Romiti, la priorità è rappresentata dallo stimolo ai consumi: «il progetto Tremonti sulle infrastrutture va bene ma, paradossalmente, credo che Francia e Germania abbiamo ragione: prima di pensare ai vincoli di Maastricht pensiamo allo sviluppo».

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