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Altolà dei sindacati. «Non servono modifiche». Il presidente della Confindustria D'Amato critica la Lega. «Smetta di fare il sindacato»

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I sindacati ribadiscono un secco rifiuto a progetti di riforme della previdenza oggi allo studio del governo. "La riforma è già stata fatta - ha detto Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl - L'impegno con i miei iscritti è di non modificare niente almeno fino al 2005". Per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, le motivazioni di una riforma previdenziale sono "politiche". "Il nostro sistema pensionistico - ha sottolineato Angeletti - nonostante ciò che si dice è ancora sano". E la Confederazione unitaria di base (Cub) accelera i tempi e proclamato lo sciopero generale. Ieri è toccato a l ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, dire che la riforma non entrerà nella finanziaria, annunciano un vertice di maggioranza per martedì o mercoledì. Subito dopo che il tavolo interministeriale avrà formulato un'ipotesi di riforma, la decisione finale - precisa Alemanno - sarà però politica. Su questo punto rischia di esplodere lo scontro fra la Lega e i centristi dell'Udc, contrari a un'accelerazione dei tempi. Prima delle pensioni, sostengono i cattolici della maggioranza, si deve pensare allo sviluppo e, in ogni caso, per arrivare a una riforma condivisa serve il dialogo con i sindacati con un testo aperto. Che escluderebbe, quindi, una proposta «definitiva" del governo. Nella Finanziaria, ha detto Alemanno, facendo eco alle dichiarazioni di Tremonti, «non c'è una lira che viene dalle pensioni", ma si dovrà trovare un «punto di equilibrio" tra le richieste degli imprenditori, quelle dei sindacati e le esigenze di bilancio: «la decontribuzione o il tfr sono tematiche da tavolo negoziale". Sulla riforma delle pensioni, lunedì terminerà «la fase istruttoria e l'accordo sarà presentato martedì o mercoledì ai leader della maggioranza».. La notizia di un vertice di maggioranza da tenersi immediatamente dopo la riunione interministeriale viene accolta con perplessità dai centristi. «La Lega - confida un dirigente dell'Udc - punta a mettere il bollo sulle pensioni, noi invece crediamo che quel bollo debba essere messo assieme ai sindacati". Interviene nel dibattito anche il presidente del Senato, Marcello Pera, che ritiene "necessario" un intervento. Un'attacco è venuto ieri dal presidente della Confindustria D'Amato. «La Lega ha dimenticato di essere un partito e fa il sindacato. Credo che il sindacato glielo debba impedire». «Questo governo - ha detto D' Amato - è stato eletto, questa maggioranza ha avuto il voti che ha avuto perchè ha promesso al paese un programma di riforme. È buio profondo se si consente poi a chi ha poco più o poco meno del 3% di imporre un'agenda di riforme che non serve al Paese».

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