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Mediobanca, Marchetti al lavoro sul riassetto

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Il probabile stop da parte del Governatore, Antonio Fazio, cade a pochi giorni dal cda del 15 settembre che dovrà favorire l'ingresso in consiglio di Tarak Ben Ammar e di Jean Azema per conto della cordata di soci esteri, approvare il bilancio d'esercizio e distribuire, secondo le attese, un consistente dividendo da sottoporre all'assemblea del 28 ottobre. I dubbi di Via Nazionale sul nuovo statuto e sulla possibilità di varare la doppia direzione generale - da affidare ad Alberto Nagel e Renato Pagliaro, secondo lo schema già approvato dal cda e subordinato all'approvazione della Vigilanza - hanno rimescolato le carte e costretto Piergaetano Marchetti, presidente del patto di sindacato, e Berardino Libonati, consigliere di Piazzetta Cuccia e giurista vicino a Capitalia, a un supplemento di lavoro inatteso per trovare una soluzione. E, tra le ipotesi in esame, figurerebbe anche quella di una nomina di Nagel ad amministratore delegato, nella carica lasciata vacante da Vincenzo Maranghi, ripristinando così la definizione delle competenze tra ad e direzione generale. Smentita, invece, l'ipotesi di un'offerta a Gerardo Braggiotti, ex Mediobanca e attuale presidente di Lazard Italia, della carica di ad della merchant bank milanese. L'accordo di aprile, con l'ingresso di Bollorè e soci nel patto di sindacato di Piazzetta Cuccia con una quota del 10%, prevedeva tra l'altro la nomina di due direttori generali, Nagel e Pagliaro appunto.

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