LA MANOVRA «piuma» sulle pensioni carica il peso della prossima finanziaria su regioni, enti locali e ...
Anche se il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, stempera l'ottimismo del collega del Welfare, Roberto Maroni, e precisa che sulla previdenza «non c'è stato un accordo ma solo una schiarita». Su una cosa sembrano però non esserci più dubbi: la Finanziaria 2004 destinerà risorse vicine ai sei miliardi di euro per rilanciare sviluppo e consumi. E siccome a via XX Settembre si esclude di accrescere la dote dei 16 miliardi di euro che la manovra dovrà portare all'altare del risanamento dei conti pubblici ecco che, inevitabilmente, è destinata a salire la quota di 5,5 miliardi di tagli alle spese fissata dal Dpef di luglio. Anche se per alleggerire la stretta, una mano potrebbe arrivare da una appendice dei condoni varati con la manovra dello scorso anno. Alberto Giorgetti, che alla Camera coordina il lavoro di An sulla finanziaria, esclude il varo di un mega condono edilizio da 5 miliardi di euro ipotizzato da indicrezioni di stampa. Ma ammette che almeno An riproporrà una sanatoria per i piccoli abusi commessi all'interno delle abitazioni. Il formato «mini» della riforma previdenziale farebbe invece slittare la seconda tranche dei tagli all'Irpef. Sul finanziamento delle grandi opere è però già braccio di ferro tra il titolare delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, e Tremonti, con il primo che chiede sette miliardi e mezzo di euro per accelerare l'apertura dei cantieri e il secondo disposto a conderne non più di uno e mezzo. Soddisfatta dovrebbe invece essere, almeno per ora, Letiza Moratti, visto che per la ricerca e la scuola via XX settembre sembra disposta a investire due dei sei miliardi destinati a dare ossigeno alla ripresa. I centristi della maggioranza sono già in fermento: al Sud andrebbe solo un miliardo. Sul fronte del sostegno alla famiglia dovrebbe poi arrivare, sotto forma di sgravio fiscale, il bonus di 800 euro sul primo figlio. Beneficio destinato a crescere per l'ulteriore prole ma che difficilmente potrà essere concesso indipendentemente dal reddito familiare, come ipotizzato nel capitolo predisposto dal Welfare per la bozza segretata a luglio del Dpef. Qualcosa dovrebbe essere destinato anche al potenziamento degli asili nido, ma con le pensioni fuori delle finanziaria non si potrà fare molto di più per il sociale.