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D'Amato e Berlusconi a Wall Street incontrano i big della finanza

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Il presidente Antonio D'Amato e il premier Silvio Berlusconi incontreranno la comunità finanziaria americana. Confindustria sta preparando una mega convencion nella Borsa di New York per sponsorizzare gli investimenti in Italia. La manifestazione «Investire in Italia» è fissata per il 24 settembre. Il gotha confindustriale al gran completo, il presidente della Fiat Umberto Agnelli insieme a Berlusconi, al ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, e al direttore generale del Tesoro, Domenico Siniscalco, illustreranno ai big dell'industria Usa i vantaggi di investire in Italia. Saranno presenti tra gli altri, i vertici della Motorola e della General Electric. Trasloco e polemiche per l'Unione di Roma Scatoloni sparsi ovunque e la segreteria telefonica che annuncia il trasferimento. L'Unione Industriali di Roma sta traslocando da via Po. Il prossimo 10 settembre sarà nella nuova struttura a via Noale a La Rustica. È una sede più funzionale con maggiori spazi a disposizione, spiegano all'Unione ma gli industriali romani sono già in rivolta. «Troppo decentrata, difficile da raggiungere. Scordatevi riunioni lampo» obiettano in molti. E si prefigura l'affitto di una sala nel centro di Roma. Che sbaglio lasciare via Po! Alla guerra sulle pensioni La riunione del prossimo direttivo si preannuncia infuocata. All'ordine del giorno le pensioni. Il presidente Antonio D'Amato ha intenzione di lanciare un messaggio forte al governo, ossia la riforma delle pensioni va fatta entro il mese. In molti però nel direttivo considerano sbagliato questo pressing perchè rischia di non sortire alcun effetto e di proiettare l'immagine di una Confindustria che non riesce a ottenere nulla. Difficilmente infatti il governo riuscirà a trovare un accordo sul tema previdenziale nel giro di qualche settimana. Inoltre l'ipotesi di disincentivi ai pensionamenti cavalcata da D'Amato ha suscitato diverse critiche soprattutto dai grandi gruppi industriali che non vogliono vedersi chiudere la strada dei pensionamenti anticipati. Una polemica che potrebbe esplodere nel direttivo e sfociare in aperta contestazione alla politica del pesidente.

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