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Rc Auto, braccio di ferro sugli aumenti

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L'Ania: tagli impossibili. Il 70% degli incidenti è in città. Per ridurre le tariffe serve un calo delle tasse

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Le assicurazioni, però, frenano sulla possibilità di tagliare i premi: prima, sostiene l'Ania, è necessario che diminuiscano anche gli incidenti in città, dove si registra "il 70 per cento dei sinistri". E comunque nessuna modifica è possibile prima di novembre. Ai microfoni del Tg1, il ministro ha ribadito che, con "la riduzione della sinistrosità", si sono create le condizioni "per possibili abbassamenti delle tariffe per le auto e per le moto". Per calcolare la riduzione dei costi, però, Marzano ha dato tempo alle compagnie fino a ottobre. Non è proprio dello stesso avviso, però, l'Ania, l'associazione delle compagnie assicurative, che prima di tagliare le tariffe aspetta una diminuzione degli incidenti in città e soprattutto dei risarcimenti. La riduzione dei premi "è possibile", ha detto il direttore generale Giampaolo Galli, soltanto, però, "se si confermerà la riduzione del numero di incidenti non solo sulle autostrade ma anche in città". Il 70% dei sinistri, sottolinea l'Ania, avviene in città e per sapere quanto vale la ritrovata prudenza degli automobilisti sarà necessario aspettare novembre, con i dati sul periodo luglio-settembre. Secondo Federconsumatori gli aumenti delle tariffe si sono aggirate nei mesi estivi tra l'8 e il 10%. Un aumento al di sopra del 5-7% misurato dall'Istat. Gli aumenti, spiega il presidente Rosario Trefiletti, sono innegabili, ma l'Ania continua a mostrarsi arrogante nella sua ostinazione a non voler ridurre le tariffe. Ci sono tutte le condizioni per pretendere un abbattimento delle polizze del 20% in linea con quelle europee. Allarmata la reazione di Federconsumatori: le tariffe sono lievitate del 123% per le auto e di oltre il 1000 per cento per i motorini, dunque è «assolutamente doverosa» una loro riduzione, perchè «restituirebbe ai cittadini una piccolissima parte del mal tolto». Allarmata reazione di Luigi Angeletti, per il quale si tratta di «far sì che il governo non blocchi o imponga le tariffe, porchè siamo in un'economia di mercato e il blocco sarebbe impedito dall'Unione europea, ma verifichi che ci sono stati degli eccessi di profitto delle compagnie e chieda spiegazione di ciò e quanto meno faccia pagare molte tasse».

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