Cirio rischia di perdere Bombril
È quanto si deduce dal consueto comunicato che Cirio Finanziaria pubblica ogni mese su richiesta della Consob sullo stato delle proprie finanze. Il documento, infatti, spiega che l'esercizio da parte della banca olandese Rabobank dei diritti di pegno sulle azioni della Cirio Del Monte Foods International - quest'ultima è titolare della licenza di utilizzo del marchio Del Monte - potrebbe causare «la perdita di controllo della partecipata». Un possibile brutto colpo per chiunque volesse tentrare un rilancio della Cirio, visto che il marchio Del Monte rappresenta uno degli asset più importanti. E a proposito della Bombril, la nota fa sapere che alcune «restrizioni severe e durature mettono in discussione il controllo e l'influenza esercitata dalla capogruppo». Tutta colpa, anche qui, di un pegno: un amministratore giudiziario della NewCo International, società creditrice garantita da un pegno sulle azioni Bombril, a luglio si è infatti presentato all'assemblea degli azionisti della società brasiliana nominando un nuovo consiglio di amministrazione, in cui la rappresentanza di Cirio Finanziaria è ora garantita da un solo membro. Contrariamente a quanto sostenuto la scorsa settimana dal giudice delegato del tribunale di Roma Vincenzo Vitalone - che aveva detto che Rabobank non avrebbe esercitato la sua garanzia sul marchio del Monte - il contenzioso con l'istituto di credito olandese sembra dunque tutt'altro che chiuso. «Su Del Monte si sta ancora lavorando», conferma un'autorevole fonte finanziaria vicina al dossier. Quanto al capitolo Bombril, se è vero che la società brasiliana della galassia Cragnotti non fa parte del core business del gruppo visto che si occupa di detersivi, è anche vero che con la sua probabile perdita si assottigliano le possibilità di rivalsa degli obbligazionisti nei confronti di Sergio Cragnotti, e si riduce ulteriormente il valore patrimoniale del gruppo Cirio, che ha diluito la sua quota nella s.s. Lazio al 2,3% e il cui indebitamento, a luglio, è salito di circa 11 milioni di euro rispetto al mese precedente a causa degli interessi passivi che continuano a maturare.