Telefonare in città costerà di più
Via lo sconto dopo 15 minuti di conversazione. Interurbane giù
E poi aumenti in vista per attivare o trasferire una linea telefonica. È la manovra tariffaria d'autunno, che i tecnici di Telecom Italia stanno mettendo a punto e che comunque non dovrebbe portare a un aumento complessivo della bolletta degli italiani. Ad impedire l'impennata dei prezzi c'è infatti il nuovo meccanismo di price cap, il tetto imposto dall'Autorità per le tlc, che dovrà comunque approvare anche queste modifiche. L'Authority, con la delibera del luglio scorso, ha infatti imposto un sostanziale blocco degli aumenti delle bollette per tre anni, con la definizione di tre panieri: accesso, traffico e fisso-mobile. La manovra allo studio interviene sui primi due panieri, quello traffico (che non può aumentare) e quello accesso (che può aumentare, ma non più dell'inflazione dell'anno precedente, vale a dire, in questo caso, del 2,5%). Ecco, in sintesi, come cambierà la bolletta. Chiamate locali più care - Sparisce lo scalino dei 15 minuti, oltre il quale le chiamate locali diventano meno care. Attualmente, infatti, nella fascia ridotta (dalle 18-30 alle 8 dei giorni feriali, dalle 13 alle 8 del sabato e la domenica e i festivi) dopo il primo quarto d'ora di conversazione si passa da 1,09 centesimi a 0,98 centesimi al minuto. Con la manovra allo studio, invece, si dovrebbe pagare sempre 1,09 centesimi, anche dopo i primi 15 minuti. In fascia intera, invece, non si scenderebbe più da 1,9 a 1,72 centesimi al minuto, ma resterebbe solo il prezzo più alto, pari a 1,9 centesimi. Si tratta di un aumento che non porterà a grandi variazioni sulla bolletta generale, dal momento che le chiamate locali che durano più di 15 minuti non raggiungono il 5% del totale. Ma che dispiacerà a coloro che ancora si collegano a Internet con il normale cavo telefonico, e che spesso rimangono collegati a lungo: la modifica potrebbe dunque rivelarsi una spinta per la banda larga. Interurbane meno care - L'opera di semplificazione delle tariffe prevede anche qui l'abolizione di uno scalino. Si tratta della differenza tra le chiamate interurbane fino e oltre i 15 chilometri. Attualmente, in fascia intera, si pagano 6,19 centesimi per chiamare un telefono lontano meno di 15 km e 11,46 per chiamarne uno oltre questa distanza. La manovra allo studio dovrebbe abolire tale differenza e prevedere un unico prezzo intermedio, che potrebbe aggirarsi intorno ai 10,5 centesimi. A rimetterci sarebbero dunque le chiamate entro i 15 km (circa il 3% del totale delle interurbane) e a guadagnarci le altre (più o meno il 30%). Aumenti per attivazione e trasferimento linee - La manovra di Telecom Italia prevede un ritocco ai contributi una tantum per attivare o trasferire una linea telefonica. Attualmente, per attivare una linea ci vogliono 120 euro, e per traslocarla 60. L'aumento secondo quanto stabilito dall'Autorità, non può in ogni caso superare il tasso d'inflazione, vale a dire il 2,5%. Nessun aumento in vista, invece, per il canone telefonico.