Alitalia, in arrivo una cura da cavallo
L'annuncio della privatizzazione sostiene il titolo. Impennata del 10%, chiusura a +6,67%
Ieri il titolo è arrivato a guadagnare quasi il 10% e ha chiuso in progresso del 6,67% (a 0,2638 euro) tra scambi vertiginosi per 338,2 milioni di pezzi, pari all'8,73% del capitale. In due sole sedute è stato trattato il 12,4% del capitale. Insomma il mercato scommette su cambio di rotta della compagnia e su un restyling azionario. Ad infiammare Piazza Affari sono soprattutto gli annunci del ministro dei Trasporti Lunardi che continua a sponsorizzare l'ingresso di gruppi italiani. I vertici di Alitalia invece si mantengono freddi e smentiscono che siano in corso trattative. Il presidente Giuseppe Bonomi ha detto che Alitalia si appresta a varare un piano triennale di sviluppo ma anche di tagli. Sarà mirato ad «aumentare la capacità di offerta sul largo raggio in linea con i segnali seppur timidi di ripresa del mercato» e con l'obiettivo di «mantenere il ruolo di global carrier». Ma siccome c'è stata una contrazione dei ricavi anche i costi andranno ridimensionati. «Andremo a tagliare laddove possibile - spiega Bonomi - tenendo conto delle esigenze di posizionamento della compagnia. L'obiettivo è certo quello di evitarne la marginalizzazione». Quanto alla privatizzazione, Bonomi ha ricordato che deve seguire le indicazioni del Documento di programmazione economica. Ovvero massimizzare l'efficienza gestionale dell'operatore e assicuri prospettive di sviluppo all'impresa. Il 12 settembre il consiglio d'amministrazione ne approverà le linee guida che poi dovranno essere definite nei particolari. L'ipotesi della cessione a privati ha sollevato anche molte critiche e perplessità. Il viceministro Ugo Martinat di Alleanza Nazionale frena e vede Air France nel futuro della compagnia di bandiera. «Privato è bello - afferma Martinat - ma in certi settori, come il trasporto aereo, è necessario che il controllo delle società sia pubblico per garantire standard di qualità del servizio e sicurezza». Pertanto un'alleanza con Air France, «rispetto ad un ingresso di cordate private, darebbe maggiori garanzie». Guido Moretti, segretario nazionale della Uilt mette in guardia dal rischio «di una svendita frettolosa». Per la Fit Cisl invece l'unica prospettiva credibile resta quello di uno scambio azionario con Air France.