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«Bond Cirio? I risparmiatori volevano alti rendimenti»

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Dalla tribuna del Meeting di Rimini, i più importanti banchieri italiani hanno risposto agli attacchi senza mezzi termini. «Non è un caso che in Italia si siano comprati bond argentini e Cirio» dice l'ad di SanPaolo-Imi, Alfonso Iozzo, spiegando che «i risparmiatori volevano forti rendimenti, e li chiedevano. Certo, forse, -aggiunge - dovevamo dare più informazione ma il problema è che dobbiamo insegnare che siamo oggi in una situazione di stabilità monetaria e che quindi non è più possibile avere rendimenti altissimi come quelli dei Bot al 12%, e che quindi rendimenti simili sono connessi a rischi elevati». Qaunto al caro-servizi per Iozzo il il problema è che «una volta le commissioni non venivano praticate grazie al gioco delle valute. Oggi non è più così. Ma -spiega- la stabilità monetaria ha un grande valore: dà una grande solidarietà tra generazioni, impedisce di far pagare i debiti alle generazioni future». «Quando succedono casi come questi e ci sono comportamenti illeciti, questi vanno perseguiti» dice il presidente della Banca Popolare di Milano, Roberto Mazzotta parlando dei bond Cirio. «Ma, ci sono anche situazioni fisiologiche -aggiunge- e la banca deve sempre impegnarsi nello spiegare al cliente il rischio connesso ad un investimento». Tuttavia, rileva la vicenda dei bond argentini e Cirio «è stato un fenomeno, forse anche enfatizzato, che ha creato un grave danno al mercato. Infatti, è stato massacrato il mercato obbligazionario e molte aziende non hanno più potuto accedere a questo mercato, al quale erano interessate». Per il presidente della Banca Popolare di Milano, non c'è dubbio comunque che sul fronte dei prezzi «le autorità devono rendere il sistema più efficiente e trasparente per quanto riguarda le condizioni». «Il risparmiatore va meglio informato perchè possa fare scelte consapevoli. Ma sui giudizi ex post oggi siamo tutti buoni giudici». Riconosce l'amministratore delegato di Unicredito, Alessandro Profumo convinto che occorre oggi «una valutazione oggettiva dei diversi mercati. E i corporate bond sono importanti per le nostre imprese».

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