Condoni, c'è tempo fino a ottobre
La proroga decisa del governo, e convertita in legge con il solleone di agosto, consentirà l'utilizzo della maggior parte dei condoni fino a metà ottobre. Ma le novità che possono essere utilizzate, e che rendono le sanatorie ancora più allettanti sono anche altre. Nuova data condoni: c'è tempo fino al 16 ottobre per aderire alle sanatorie. Proroga per il condono tombale ma anche per il concordato e la chiusura delle liti pendenti. È inoltre data la possibilità a chi ha già aderito ad una sanatoria nel periodo precedente di avvalersi delle sanatorie previste dalla scorsa Finanziaria. Tombale Iva più conveniente: il Parlamento ha reso più conveniente il condono tombale Iva che, secondo i primi dati, sembrava aver raccolto poche adesioni. Si pagherà solo sull'80% della parte eccedente gli 11,6 milioni. Ma non è l'unica novità: è stata estesa la rottamazione dei ruoli anche a quelli emessi dal 1 gennaio al 30 giugno 2001. È inoltre prevista l'estensione della non punibilità in campo penale prevista dal condono della società ai soggetti che hanno commesso o concorso a commettere i reati. Gli effetti del condono (esclusione degli accertamenti tributari, estinzione delle sanzioni, non punibilità per i reati tributari) sono estesi anche al caso in cui, prima dell'entrata in vigore del decreto, «il processo verbale di constatazione non abbia dato luogo ad avvio di accertamento o rettifica nei confronti del contribuente a seguito di provvedimento dell'amministrazione finanziaria, ovvero nel caso in cui l'avviso di accertamento emesso dall'Ufficio sia stato annullato per autotutela». Scudo fiscale: per questa sanatoria la proroga vale due settimane in più. Le operazioni di rimpatrio e regolarizzazione di attività detenute all'estero alla data del 31 dicembre 2001 possono essere effettuate fino al 30 settembre 2003. L'imposta sostitutiva da versare è pari al 2,5% del valore totale delle attività indicate nella dichiarazione di emersione e, inoltre, gli intermediari possono regolarizzare gli adempimenti non corretti entro il 31 luglio 2003. Per chi ha pagato l'aliquota del 4% è prevista la restituzione, da parte delle banche, della differenza versata in più.