CHI PROSEGUE L'ATTIVITÀ

Questo nuovo calcolo viene effettuato con il sistema "retributivo", cioè sulla base delle retribuzioni percepite. I contributi versati dopo la pensione, quindi, non sono perduti, come qualcuno ogni tanto ipotizza, perché, su richiesta dell'interessato, l'Inps li usa per determinare un supplemento di pensione, il cui importo integra quello della pensione principale. Il supplemento è dovuto anche per i contributi versati nelle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi gestite dall'Inps (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri). Per ottenere il supplemento è necessario presentare domanda all'Inps sull'apposito modulo, dopo che sono trascorsi almeno cinque anni dalla data di decorrenza della pensione o di un eventuale precedente supplemento. Per una sola volta, però - a condizione che sia stata superata l'età pensionabile richiesta nell'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti e cioè 65 anni gli uomini e 60 le donne - è concessa la possibilità di presentare la domanda dopo che siano trascorsi due soli anni. Tutti gli altri eventuali supplementi avranno una cadenza quinquennale. Il supplemento decorre dal primo giorno del mese successivo a quello della domanda. In caso di morte del pensionato, il supplemento può essere richiesto dai superstiti, se il pensionato deceduto non ne aveva ancora fatto domanda. Se la domanda viene respinta si può presentare ricorso in carta libera al Comitato provinciale dell'Inps, entro 90 giorni dalla data in cui si riceve la relativa comunicazione dell'istituo di previdenza. Il supplemento di pensione è calcolato secondo il sistema retributivo, quindi in base a tutte le retribuzioni dell'interessato, riferite ovviamente ai periodi successivi al pensionamento. L'importo viene sommato a quello della pensione principale. Se la pensione principale è integrata al trattamento minimo, l'importo del supplemento viene detratto dalla quota di integrazione, per cui potrebbe non esserci alcun beneficio per il pensionato, ovvero un beneficio inferiore a quello stimato. Ecco un Esempio: Se un supplemento pari a 100 euro viene applicato a una pensione integrata al trattamento minimo - 402,12 euro per il 2003 - di cui 250 euro per la quota a calcolo (calcolata cioè sui contributi effettivamente versati) e 152,12 euro di integrazione, l'importo finale della pensione sarà sempre lo stesso, in quanto il beneficio dovuto al supplemento (100 euro) è inferiore a quello della quota di integrazione al trattamento minimo (152,12 euro).