PACCHETTO DI MAGGIORANZA

L'8 agosto scorso, infatti, il pacchetto di maggioranza della società è passato ad un pool di banche di cui Banca Intesa è capofila e di cui fanno parte Unicredit Banca d'Impresa, Banco di Roma, Banca Nazionale del Lavoro, Cassa di Risparmio di Venezia, Cassa di Risparmio di Firenze, Banco di Brescia, banca Popolare di Vicenza, Popolare dell'Emilia Romagna, Popolare Verona e Novara e Sanpaolo Imi. Secondo quanto si apprende dagli aggiornamenti della Consob, la quota formalmente detenuta da Unicredito Italiano è al 70,325% del capitale ma sono escluse dal pegno 99.900 azioni di cui Unicredit dispone anche dei diritti di voto nelle assemblee ordinarie. La quota è detenuta attraverso Unicredit Banca (0,027%), Unicredit Banca d'Impresa (70,175%) e Unicredit Private Banking (0,123%). La quota formalmente dichiarata da Banca Intesa è del 70,655% ma sono escluse 321.000 azioni di cui l'Istituto bancario detiene i diritti di voto anche nelle assemblee ordinarie in quanto non fanno parte del contratto di pegno. La quota della Finanziaria Coin scende dal 54,119% del 28 giugno 1999 al 52,982%. Coin risulta intestatario dell'8,720% (precedentemente deteneva l'8,824%) che detiene direttamente e indirettamente attraverso Libeccio (4,298%) e Scirocco (4,298%) mentre Vittorio Coin scende dall'8,824% all'8,72% che detiene direttamente e indirettamente attraverso Maestrale (4,298%) e Grecale (4,298%). Il gruppo Coin ha annunciato, lo scorso 8 agosto, di aver sottoscritto un accordo con le banche per la redifinizione delle linee di credito e l'erogazione di un prestito di 284 mln di euro.