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Inflazione ancora calda le previsioni indicano 2,7% anche a agosto

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Secondo gli analisti oggi, dai dati provenienti dalle 12 città campione, arriverà l'ennesima delusione per chi spera in un raffreddamento dell'inflazione. Il dato tendenziale, infatti, dovrebbe mantenersi stabile sul 2,7% registrato a luglio (anche se c'è qualcuno che ipotizza addirittura una crescita al 2,8%), con un aumento su base mensile dello 0,2%. A frenare quel calo di cui si parla da mesi, e che deve essere ancora rimandato, saranno ancora una volta i generi alimentari e il petrolio. «I settori caldi - dice Giuseppe Maraffino di TradingLab (Unicredit), che prevede un aumento mensile dello 0,2% e annuale del 2,7% - sono alimentari e energia. A pesare sui prezzi degli ortaggi sarà senz'altro la siccità, ma anche i comportamenti speculativi messi in atto dai venditori. Il rialzo del prezzo del greggio e il contemporaneo indebolimento dell'euro faranno invece crescere le benzine e quindi il settore trasporti». Secondo Maraffino, tuttavia, anche alberghi e ristoranti continueranno a mostrare aumenti dei prezzi superiori alla media nazionale. «Il nostro problema - conclude - è che ci troviamo in un sistema poco competitivo». Previsione analoga è quella di Lucia Lorenzoni di MpsFinance, che parla di «pressioni dal lato del petrolio, con aumenti delle benzine alla pompa» e di «qualche tensione sui prodotti agricoli e alimentari a causa della siccità». A pensarla allo stesso modo è Amalia De Romanis di Bnl, che ha rivisto la previsione fatta alla fine di luglio (0,1% mensile e 2,5% tendenziale) a causa della siccità, «che pesa sui generi alimentari». Più ottimista, infine, è la previsione di Giada Giani di IntesaBci, che parla di un aumento congiunturale dello 0,1% e tendenziale del 2,6%: «La previsione - ammette l'analista - è un pò una scommessa, perchè in realtà c'è il concreto rischio che si rimanga sul 2,7% di luglio». Se il calo avverrà, comunque, secondo la Giani sarà da ascrivere al fatto che «gli aumenti delle benzine verranno controbilanciati dai cali dei combustibili per appartamento e dell'energia elettrica». Secondo l'analista, inoltre, i prezzi dei generi alimentari stanno rientrando, anche se l'effetto degli aumenti di giugno e luglio continuerà a farsi sentire per motivi statistici. La discesa, secondo Giani, dovrebbe dunque cominciare già dal mese di agosto, anche se proprio il fattore petrolio, che torna a salire a fronte di un deprezzamento dell'euro, potrebbe far rinviare il calo. Quello che è certo, però, è che è necessario rivedere la previsione per l'inflazione 2003, che per la Giani passa dal 2,5% al 2,6%, per il fattore imprevisto dell'aumento dei generi alimentari. Una correzione del dato finale arriva anche da MpsFinance: «Dopo il dato di luglio - spiega Lorenzoni - abbiamo rivisto la previsione, portandola al 2,5% dal 2,3%. È probabile, comunque, che i prezzi comincino a scendere a partire da ottobre o novembre, perchè negli stessi mesi dell'anno scorso si erano registrati rialzi dello 0,3%».

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