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Commercio estero Ue a gonfie vele

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Deficit di 3,7 miliardi per l'Unione Europea. Import dalla Cina +15%

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A giugno, secondo i dati diffusi ieri dal principale istituto di statistica di Bruxelles, Eurostat, la bilancia delle entrate avrebbe fatto segnare un surplus positivo di almeno 5,4 miliardi di euro. Ma rispetto allo scorso anno, quando i miliardi contabilizzati erano 10,3, si registra una decisa flessione. Secondo l'ufficio statistico dell'Ue sarebbe aumentato dello 0,9 per cento l'import, e dello 0,2 per cento l'export. Novità anche dal fronte dell'analisi dei flussi commerciali relativi al periodo tra gennaio e maggio del 2003: i maggiori incrementi infatti hanno riguardato le importazioni dalla Cina, che hanno visto un flusso di merce in entrata superiore almeno del 15 per cento rispetto ai dati precedenti. Altrettanto accade con la Norvegia, con un incremento del 12 per cento. Ma è ancora la Cina a fare la parte del leone tra i destinatari delle esportazioni di Eurolandia. Se da Pechino, infatti, i paesi dell'euro hanno acquistato merce per un 15 per cento in più rispetto allo scorso anno, è anche vero che ve ne hanno esportato almeno il 21 per cento in più. Un dato che non ha uguali nell'analisi degli incrementi di esportazioni. Al secondo posto, infatti, si piazza la Turchia, verso la quale le esportazioni sono aumentate dell'8 per cento. Ma di fatto, secondo Eurostat, sono cresciuti un po' tutti gli scambi commerciali con i maggiori partners europei. Uniche eccezioni, gli Usa, che fanno segnare un saldo negativo del 16 per cento, e la Svizzera, con un -2 per cento. E il deficit europeo, aumentato con la Cina per circa 2,1 miliardi di euro, è cresciuto anche con il Giappone, per 12,2 miliardi, rispetto agli 11,5 dello scorso anno.

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