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IL GOVERNO punta con decisione allo sviluppo delle cosiddette «autostrade del mare».

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Per convincere gli autotrasportatori a scegliere la via marittima, l'intenzione è di istituire uno sconto sulle tariffe, anche sulle tratte brevi. Il progetto dell'Esecutivo è stato anticipato dal ministro alle Infrastrutture, Pietro Lunardi: «Per le autostrade del mare ci stiamo impegnando a livello europeo. Dopo l'accordo firmato un anno e mezzo fa a Livorno alla presenza del presidente Ciampi, nel luglio scorso abbiamo raggiunto un'intesa più ampia fra Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia, per creare una rete euro-mediterranea per il trasporto intermodale ed ecologicamente sostenibile». Per Lunardi, è probabile che già a settembre i «bonus» diventino operativi. Quello della politica dei trasporti delle merci è in realtà un problema che si trascina dall'immediato dopoguerra: allora fu privilegiato lo sviluppo autostradale, anche per venire incontro alle esigenze della più grande azienda del Paese, e cioè la Fiat. I primi a lagnarsi delle anticipazioni di Lunardi sono stati armatori e autorità portuali. Ma il ministro ha cercato di vincere le loro perplessità, annunciando che sono già stati stanziati 1,65 miliardi di euro, pari a circa 3.200 miliardi delle vecchie lire, per adeguare i porti alle nuove esigenze. Lunardi non ha però rinunciato ad una punta di sarcasmo verso gli armatori: «Abbiamo dato anche degli incentivi, sollecitandoli ad attrezzare le navi. Non mi sembra si siano mossi molto».

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