Da un rapporto di Bankitalia emerge che la raccolta bancaria cresce dell'8%
Nel 2002 gli impieghi nel Sud sono saliti del 7,3%. Nord-ovest + 5,8%, nord-est +5% Il Mezzogiorno batte il Nord sui prestiti
È quanto emerge dal rapporto di Bankitalia sull'andamento dell'economia delle regioni italiane nel 2002. Per contro risulta in accelerazione dell'8% la raccolta bancaria contro il 6% del 2001 con picchi maggiori nelle regioni centro-settentrionali. Il numero medio di banche operative in ciascuna provincia, dal 1996 al 2002, è salito di 3 unità, passando da 29 a 32, con un aumento più marcato nelle regioni del nord-ovest e centro. Il differenziale tra i tassi sui prestiti a breve termine applicati alle imprese non finanziarie e alle famiglie produttrici del centro-nord e del Mezzogiorno è sceso all'1,6% contro il 2,3% del 1996. Un divario che, spiega Bankitalia, «risente della maggiore presenza nelle regioni meridionali delle imprese di piccola dimensione e di quelle operanti in settori a più elevata rischiosità». A parità di struttura dimensionale e settoriale il divario si riduce infatti a meno di un punto percentuale. Per le operazioni a medio e lungo termine il differenziale tra tassi applicati nelle due aree è sceso allo 0,4%. In crescita l'incidenza del flusso di nuove sofferenze rettificate sul totale degli impieghi di inizio periodo che passa dallo 0,9% all'1% con una dinamica territoriale differenziata: in crescita nel nord-ovest, dove passa dallo 0,6% allo 0,8%, e in diminuzione nel mezzogiorno, dove passa dall'1,8% all'1,6%. Nel 2002 i prestiti in sofferenza sono cresciuti dell'1,9%. Rispetto al totale dei prestiti l'incidenza è passata dal 4,6% del 2001 al 4,5%. Si riduce la differenza nel rapporto tra sofferenze e prestiti tra le regioni del centro-nord e quelle del Mezzogiorno grazie all'effetto prodotto dalla diminuzione del peso dei prestiti in sofferenza nelle regioni meridionali passando dal 13,9% al 12,4%. Le performance dei finanziamenti a medio e lungo termine hanno continuato ad espandersi passando dal 9% del 2001 all'11,7%. In rallentamento invece i finanziamenti a breve termine che passano dal 6,4% allo 0,5%. Il rapporto fra il credito utilizzato e quello accordato per le società non finanziarie e le imprese individuali, relativo a tutte le operazioni a breve scadenza, si è ridotto di oltre un punto percentuale. Il calo è stato più marcato nel nord-ovest e nel mezzogiorno. Il credito nel settore dell'edilizia cresce dell 9,1% contro il 6,7% del 2001, l'aumento ha interessato tutte le aree del paese ma in particolare il sud. I prestiti alle imprese industriali hanno invece registrao una decelerazione, si passa dal 7% allo 0,7%. I finanziamenti alle famiglie consumatrici hanno accelerato al 10,8% contro il 9,2% dell'anno precedente, un segno positivo che ha interessato tutte le aree del paese. I tassi di interesse sui finanziamenti a breve termine alle società non finanziarie e alle imprese individuali sono diminuiti dello 0,4% nel centro-nord e dello 0,3% nel Mezzogiorno attestandosi rispettivamente al 6,3% e al 7,9%.