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Grandi opere, cantieri aperti tra 2 anni

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Isae avverte: tempi più lunghi del previsto per l'avvio del piano delle infrastrutture

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Lo sostiene l'Isae nello studio relativo alle «Procedure per la realizzazione delle grandi opere pubbliche», nel quale spiega che la legge Obiettivo dà una precisa scansione dei tempi procedurali ma, ad essere ottimisti, potranno intercorrere 19 mesi tra la programmazione annuale e l'approvazione del progetto preliminare e 13 mesi per approvare il definitivo. Inoltre, ulteriori dilazioni, non quantificabili, possono essere causate da ricorsi al giudice amministrativo. L'Isae rileva che il fattore tempo è fondamentale nella realizzazione delle infrastrutture, e osserva che fra i motivi dei tempi lunghi per la realizzazione di una grande opera di pubblico interesse in Italia ci sono una normativa che ha ancora profili contradditori, una lunga serie di procedure amministrative volte a tutelare i numerosi interessi pubblici, che spesso sono in conflitto fra loro, la possibilità di continui intoppi procedurali e la mancanza di previsione di tempi di conclusione di singole fasi procedurali e della procedura nel complesso. E ancora, l'Isae indica che manca una definizione oggettiva di grande opera pubblica, che un procedimento semplificato e l'accelerazione dei tempi procedurali possono sacrificare altri interessi meritevoli di tutela (interessi ambientali e regionali) e che il processo federale determina incertezza normativa. Secondo l'Istituto «è evidente che, al prolungarsi dei tempi di realizzazione delle infrastrutture, può perfino derivare che il completamento (eventuale) degli interventi pianificati avvenga quando la loro necessità ed utilità sia venuta del tutto meno o i benefici che si possono trarre siano notevolmente inferiori rispetto all'ipotesi di una più tempestiva realizzazione». Maggiore certezza dei tempi, secondo l'Isae, è indispensabile anche per il coinvolgimento dei finanziatori privati (attraverso il project financing). Il fatto che l'Italia soffra di un forte ritardo sotto il profilo infrastrutturale, secondo l'Isae, dipende «da scelte di carattere politico fortemente influenzate dalle esigenze di riequilibrio del bilancio pubblico e dall'inadeguatezza delle discipline positive ad un effettivo e celere sviluppo infrastrutturale».

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