Telecom, scontro con Moody's sulla fusione Olivetti
Un giudizio che, in ogni caso, fa restare il titolo sempre nell'area della buona affidabilità che, per i parametri di Moody's, parte da Baa3, ma che comunque incide sulla valutazione della solidità, della credibilità e dell'attrattiva della società e rappresenta quindi un potenziale maggiore onere, a carico di Telecom, sulle emissioni obbligazionarie. In particolare gli analisti segnalano che il gruppo dovrà pagare maggiori interessi su due bond da complessivi 5 miliardi di euro il cui rendimento è legato al rating. La mossa di Moody's ha così provocato una reazione piccata da parte di Telecom che ha definito la valutazione dell'agenzia «scorretta, erronea e fuorviante nonchè giuridicamente infondata». Alla base della decisione di Moody's, come si legge nel rapporto redatto dai suoi analisti, è «il sostanziale incremento del debito per i possessori di obbligazioni Telecom dopo l'assunzione diretta del debito di Ivrea» risultante dalla fusione delle due società. Nella precedente struttura societaria, nota nel suo report Moody's, «i possessori di obbligazioni Telecom beneficiavano di una prelazione sul cash flow generato dalla compagnia, mentre quelli di Olivetti erano strutturalmente subordinati ai primi e dovevano fare i conti con i flussi di cassa di Telecom verso i piani alti della catena che venivano intaccati da una sostanziale diluizione verso i soci di minoranza». Secondo Moody's inoltre, dopo la fusione i creditori di Telecom e Olivetti sono possessori della clausola pari-passu (parità dei creditori nei confronti del debitore) e sebbene la diluizione dei dividendi sia evitata, i possessori dei bond Telecom sono esposti a rischi finanziari maggiori. Ma ciò che ha provocato maggiormente l'ira della società guidata da Marco Tronchetti Provera è stato il giudizio di Moody's sulla struttura proprietaria della nuova Telecom attraverso la holding Olimpia (che controlla l'11,5% della società post-fusione), struttura che, nonostante il maxi riassetto concluso lo scorso 4 agosto, «rimane complessa». Per questo l'agenzia ha inserito «nei ratios finanziari di Telecom il debito di 3 miliardi di euro di Olimpia che è previsto continui a essere ripagato dai dividendi di Telecom». Una decisione che, per Telecom, rappresenta un errore di analisi: «come è possibile - si chiede l'azienda di tlc - sommare il debito della Nuova Telecom Italia con quello di Olimpia, un'azionista che ne possiede appena l'11,5%?». Inoltre, fa notare Telecom, tale analisi «non tiene minimamente conto dei risultati ottenuti dal management di Olivetti e di Telecom Italia nel portare a compimento la complessa operazione di fusione, nè dei notevoli passi in avanti già fatti sul fronte dell' indebitamento finanziario netto». Telecom ricorda quindi come «l'operazione annunciata lo scorso 12 marzo, a giudizio delle altre società di rating e del mercato, ha di fatto rafforzato il gruppo Olivetti-Telecom Italia dando vita a una realtà solida, dotata di una struttura finanziaria migliore».