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Contro la recessione governo al lavoro per il pacchetto consumi

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A partire dalla prossima manovra che, oltre a correggere i conti, avrà a questo punto anche il compito di invertire questa tendenza all'immobilità dell'economia del Belpaese. E tra le varie, rispuntano ipotesi come quella di un pacchetto per rilanciare i consumi interni, che dovrebbero fare da traino alla produzione industriale (anch'essa ferma a giugno dopo un vero crollo a maggio) e contribuire dunque con più vigore alla produzione della ricchezza del Paese. Consumi che nel frattempo stanno facendo correre i finanziamenti chiesti alle banche: da quanto emerge dagli ultimi dati Bankitalia infatti, ad esempio, i prestiti per credito al consumo hanno subito una vera e propria impennata nello scorso mese di giugno quando si sono attestati a quota 21.993 milioni di euro (nella versione tra 1 e 5 anni). Ovvero il 63,06% in più rispetto a giugno 2002. E anche il piano ipotizzato nei giorni scorsi, ma subito frenato dal Tesoro, sulla vendita di immobili e il successivo riaffitto potrebbe recuperare appeal perchè - si fa notare da ambienti della maggioranza - sarebbe l'unico modo per immettere più risorse nel paese e rilanciare la ripresa. Intanto dal Governo il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Piero Lunardi, fornisce rassicurazioni sul contributo alla crescita del Paese per il prossimo anno: nel 2004 le grandi opere sosterranno la crescita economica del Paese per «almeno l'1% del Pil». Nel 2003 «sono state approvate dal Cipe opere per 7,5 miliardi di euro. E, visto che ogni 5 miliardi di euro il contributo al Pil è dello 0,4%, nel 2003 le grandi opere hanno già dato un contributo dello 0,6%». Il suo collega, Luigi Stanca, ministro per l'Innovazione tecnologica indica intanto un'altra strada: è l'innovazione digitale una delle chiavi per ridare ossigeno alla crescita, sostiene aggiungendo «l'andamento negativo del Pil impone subito una riflessione sulle priorità della prossima legge Finanziaria». Dal canto suo il ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno, annuncia che già a fine agosto sarà avviata una «nuova strategia economico-sociale del governo» per contrastare l'andamento stagnante dell'economia. Ma ora «bisogna aderire all' invito di Follini di staccare la spina e di fare un agosto di studio e di approfondimento, senza alcuna forma di esternazione» nel merito. In ogni caso «A fine agosto i partiti della maggioranza a vario livello determineranno il contenuto della manovra finanziaria e, complessivamente, la nuova strategia economico-sociale del governo». Sulla necessità di un approfondimento dopo il dato sul Pil di ieri si esprime anche il sottosegretario all'Economia, Maria Teresa Armosino: «Nessuno di noi è allarmato, e non perchè non ci vogliamo pensare. Serve una riflessione che faremo dopo Ferragosto». Sull'ipotesi di un piano per la vendita di immobili Armosino è cauta «è una decisione politica» afferma sottolineando però che con un piano del genere non si potrebbe ridurre il deficit.

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