UNA SETTIMANA intensa quella che si prepara alla Fiat.
Il cda del Gruppo si riunirà invece giovedì per esaminare i conti del secondo trimestre 2003. Se i mercati finanziari hanno promosso la prima operazione, che ha portato 450 milioni di euro nelle casse della finanziaria del gruppo, c'è attesa nella risposta della Borsa per la ricapitalizzazione della Fiat, che ha ottenuto il sostegno dei soci italiani, Mediobanca, Generali e Sanpaolo Imi, e la risposta negativa della Deutsche Bank, anche se quest'ultima ha dato il pieno supporto al piano di rilancio. Ma è giovedì il giorno più delicato, quando Umberto Agnelli e Giuseppe Morchio, presidente e amministratore delegato del Gruppo, dovranno esaminare i conti del secondo trimestre e inserirli della valutazione globale del primo semestre. I primi tre mesi dell'anno hanno registrato un risultato operativo negativo per 342 milioni di euro, mentre le perdite sono state di 699 milioni di euro; il secondo trimestre, secondo quanto ha dichiarato recentemente Morchio, dovrebbe essere migliore, sia rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno sia al primo trimestre di quest'anno. Se i dati confermeranno le anticipazioni, ci sarà maggiore tranquillità per la società nel portare avanti il piano di rilancio. Si tratta di una manovra da 19,5 milioni di euro tra il 2003 e il 2006, che prevede investimenti in nuovi modelli, la chiusura di 12 stabilimenti (uno solo in Italia), il taglio di 12.300 posti di lavoro (2.800 in Italia) e 5.400 assunzioni (3.800 all'estero e 1.600 in Italia). Ma l'altra questione delicata che in questi giorni si prepara per la Fiat è quella dell'impianto di Arese, oggetto di una sentenza del Tribunale di Milano che ne ha chiesto l'immediata riapertura, dichiarando «antisindacale» il comportamento della Casa torinese. Quindi i lavoratori sospesi dovrebbero essere riammessi a lavoro nello storico stabilimento dell'Alfa Romeo. Sarà tuttavia difficile che ciò accada, visto che l'impianto è chiuso per quanto riguarda la Fiat Auto ed è solo operativo per la produzione di motori della Powertrain. Proprio domani, però, in Regione Lombardia, è in programma una riunione con i sindacati, i rappresentanti delle Provincia e dei comuni di Arese, Garbagnate, Lainate e Rho per andare avanti nel progetto di riportare ad Arese la ricerca e la produzione dell' auto a basso impatto ambientale.