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Transazioni immobiliari, Roma è seconda Al primo posto con il mercato più vivace è Milano. Incrementi maggiori nei piccoli centri

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Tanto che lo scorso anno le compravendite degli immobili residenziali, pari a 761.550 unità, sono aumentate dell'11,8%. Ma a piacere agli italiani è il mattone in generale. Nel 2002 le transazioni degli immobili - abitazioni, cantine, box, posti-auto, negozi, capannoni - sono state 1.624.954, con un aumento rispetto al 2001 del 14,3%. I dati sono contenuti nel Rapporto immobiliarè realizzato dall'Osservatorio dell'Agenzia del territorio. L'incremento delle compravendite è stato ancora più marcato per il settore commerciale dove si è registrato un +27,3%. Numeri che, precisa lo stesso Osservatorio, sono stati depurati dall'effetto cartolarizzazioni ma non dall'effetto dell'eliminazione invim. Nella classifica delle compravendite è in testa il Nord con il 57% del totale, segue il Centro con il 23% ed il Sud con il 21%. La crescita del settore commerciale è consistente al Nord, dove supera il 30% e al Centro, dove si è registrato un incremento del 27,5%. Al Sud, anche se inferiore, il dato è importante: si arriva a +20,4%. Tra le provincie è quella di Milano ad aggiudicarsi il primato, con 135.280 transazioni complessive. Al secondo posto la provincia di Roma con un totale di 114.300 transazioni e un incremento del 7,1%. Nel dettaglio, per il settore residenziale, le transazioni sono state 58.869 con un aumento del 5,2%, mentre nel settore commerciale le unità sono state 18.445 e la crescita del 18,1%. Terza in classifica è Torino dove complessivamente ci sono state 67.688 transazioni. Le prime province della classifica, che complessivamente rappresentano il 35% del mercato nazionale, sono tutte del nord, a parte Roma. La provincia di Roma registra il minore incremento sia nel settore residenziale (5,3%), sia in quello commerciale (17,7%). Ma in valori assoluti conserva la sua posizione, rimanendo seconda. La crescita è distribuita in modo uniforme soprattutto per quanto riguarda il settore residenziale. Nel settore commerciale, invece, le intensità più elevate si registrano nel centro-nord. Nelle piccole province ci sono stati gli incrementi maggiori. Anche a livello provinciale la differenza di intensità del mercato dal Nord al Sud, sia per il settore residenziale sia in quello commerciale, va a favore del Nord. L'effetto invim, secondo l'Osservatorio, ha comportato uno slittamento dal 2001 al 2002 di almeno 14.800 compravendite, 8.300 solo nel settore residenziale. Un fattore che ha influito per il 2,6% nel mercato residenziale e per il 2,2% nel complesso. L'incremento effettivo, depurato anche dall'effetto invim, nel settore residenziale è stato pari al 9,2% anzichè all'11,8% e per il complesso delle compravendite al 12,1% anzichè al 14,3%. L'eliminazione anticipata dell'invim, cioè l'imposta sull'incremento di valore degli immobili, al dicembre 2001, afferma l'Osservatorio, ha spinto al rinvio della messa in vendita o della formalizzazione del rogito al fine di evitare il pagamento di questa imposta. Le compravendite legate all'effetto cartolarizzazione, secondo l'Osservatorio, non fanno mercato «sia per il contenuto normativo-procedurale sia per la straordinarietà che, in qualche modo, caratterizza il fenomeno». I dati sono quindi stati depurati dal numero delle compravendite effettuate nel 2002, in relazione alla cartolarizzazione, degli immobili degli enti pubblici, pari a circa il 2% delle compravendite totali registrate.

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