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Lazio maglia nera per l'insolvenza

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Dal 2000 le sofferenze sono scese del 15%. Più virtuosi i friulani

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Tra il 2000 e il 2002 la diminuzione è stata del 15%. Il dato medio delle sofferenze, pari a 94.624 euro nel 2000, è sceso nel giro di due anni a 80.634. A fronte della maggiore affidabilità dei debitori anche le garanzie reali richieste dalle banche sono scese, attestandosi al 22,5%. Nella classifica stilata dalla Cgia, la miglior condotta risulta quella degli operatori economici del Friuli, mentre il Lazio è il fanalino di coda (121.018 euro), seguito dalla Lombardia (104 mila 631 euro), dal Molise (98 mila euro), dalla Sardegna (91 mila 453 euro) e dall'Umbria (90 mila euro). Il primato per macro aree va invece all'Italia centrale (96 mila 196 euro), seguita dal Nordovest (84 mila 488 euro) e al terzo posto dal Nordest (73 mila 922 euro); il quarto posto spetta al Sud (72 mila 817 euro), e ultima è invece l'Italia insulare con 71 mila 736 euro di sofferenza per affidato. La graduatoria cambia però quando l'Ufficio Studi della Cgia di Mestre analizza l'incidenza percentuale delle garanzie reali richieste dalle banche ai propri debitori. Ad essere più penalizzati sono proprio gli operatori del Trentino Alto Adige visto che gli istituti di credito chiedono garanzie reali pari al 40% del prestito elargito, segue l'Umbria (33, 18 %), le Marche (31, 38 %) e la Valle D'Aosta (30, 99%). Ultima la Sicilia (11, 58 %), penultimo il Molise (14, 14 %) preceduto dal Friuli Venezia Giulia (18, 24 %) e dalla Basilicata (19, 08 %). «Questi dati - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - sono importanti perché ci dimostrano che in una situazione di difficoltà economica l'affidabilità degli operatori è migliorata. Prova ne sia che le banche hanno continuato ad abbassare le garanzie reali richieste ai propri debitori. Quindi, nonostante la crisi, il sistema economico presenta livelli di insolvenza sempre più bassi che segnala il rafforzamento del la solidità economica del sistema. Ciò fa ben sperare in vista della tanto agognata ripresa».

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