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Colaninno compra la Piaggio. Rilancerà la Vespa

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Nelle prossime settimane la firma dei contratti definitivi. Lo scooter simbolo dell'azienda

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Ci sono voluti mesi, ma alla fine l'imprenditore mantovano è riuscito a concludere positivamente le negoziazioni per l'acquisto della Piaggio. La Immsi di Colaninno e Morgan Grenfell Private Equity - il fondo di Deutsche Bank che acquisì il controllo di Piaggio nel dicembre 1999 - firmeranno i contratti definitivi per l'acquisto del controllo del gruppo da parte della Immsi nelle prossime settimane. Prima andranno perfezionate tutte le formalità tecnico-legali e completato l'iter di acquisizione delle adesioni all'operazione da parte delle banche creditrici del gruppo Piaggio. Il piano di rilancio dell'azienda dovrà partire proprio dalla mitica Vespa, storico simbolo del made in Italy esportato e conosciuto in tutto il mondo. In principio si chiamava Paperino. Un motoscooter progettato sul modello delle picole motociclette per paracadutisti ma che non troverà mai la strada degli stabilimenti. Piaggio lo farà ridisegnare a Corrado D'Ascanio, ingegnere aeronautico e geniale inventore che stravolgerà il progetto fino a realizzare un prodotto assolutamente diverso, la Vespa appunto. Come la battezza lo Stesso Enrico Piaggio che vedendola, esclama: «sembra una vespa». Dal 1946 ad oggi le vespe prodotte sono state oltre 16 milioni, e i modelli realizzati, dalla vespa 98 cc del 1946 alla Vespa Granturismo del 2003 sono stati 138. Fin dall'inizio i numeri di crescita vertiginosa fanno gridare al miracolo e smentiscono gli scettici: dai 2484 scooter venduti nel 1946 ai 10.535 del 1947, per toccare i 60 mila mezzi nel 1950 e i 171.200 nel 1953. Il Times arriverà a scrivere della Vespa come di un «prodotto interamente italiano come non se ne vedevano da secoli dopo la biga romana». Le immagini di questo scooter, che incarnerà agli occhi italiani l'espandersi delle possibilità economiche legate alla ricostruzione postbellica, hanno imperversato anche nella storia del cinema, comparendo in centinaia di film. Come in «Vacanze Romane» di William Wyler, «Poveri ma belli» di Dino risi, «Caccia al Ladro» di Alfred Hitchcok, «La dolce vita) di Federico Fellini», «American Graffiti di G. Lucas, fino al «Caro Diario» di Nanni Moretti (1993). La Vespa è poi forse l'unico mezzo a due ruote ad essere dipinto da un grande artista non sulla tela, ma direttamente sulla carrozzeria: Salvator Dalì. Lo scooter di Pontedera è perfino riuscito ad attirare l'attenzione dei militari. L'esercito francese disponeva di alcuni modelli realizzati per trasportare armi e bazooka e altri per essere lanciati insime con i paracadutisti. Anche l'esercito italiano, nel 1963 chiese alla Piaggio di realizzare uno scooter paracadutabile. stranieri, di un'Italia che risale la china». L'ultimo modello della «nuova generazione» di Vespa in ordine di tempo è la ET4 50cc, lanciata nell'autunno del 2000. È la prima Vespa 50 dotata di motore 4 tempi, e grazie alle caratteristiche del suo propulsore stabilisce un vero e proprio record di autonomia: oltre 500 km con un pieno di benzina.

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