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Diminuisce la povertà nel Centro-Sud

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In difficoltà anziani soli e i nuclei numerosi. Al Nord meno ricche le coppie con due o più figli

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Lo rivela l'Istat, rendendo noti i dati relativi al 2002. Ad essere calata è quella che chiamiamo povertà relativa, calcolata rispetto alla spesa media mensile per i consumi, e che coinvolge 2.456.000 nuclei familiari, per un totale di 7.140.000 persone. Per intenderci, l'Istat ritiene che la spesa mensile di una famiglia di due componenti si attesti sugli 823,45 euro (contro gli 814,55 del 2001), una soglia superata più o meno largamente dall'81% delle famiglie italiane, che pertanto possono considerarsi decisamente non povere, mentre un altro 8% si trova di poco al di sopra di quel limite, e viene perciò classificato come quasi povero. Nessuna diminuzione, invece per la povertà assoluta, che si calcola sul valore monetario di un paniere di beni e servizi essenziali, e scatta al di sotto dei 573,63 euro mensili - a fronte dei 559,63 fissati nel 2001 - per un nucleo familiare di due persone. Questa forma, più grave, di povertà, riguarda il 5,1% delle famiglie italiane, una percentuale che è rimasta stabile a livello nazionale, tra il 2001 e il 2002, registrando persino un lieve peggioramento al Nord, dove è passata dall'1,3 all'1,7%. La massima incidenza di questo tipo di povertà si registra al Sud, dove tocca l'8,9% delle famiglie (649.000 nuclei). Complessivamente il Meridione ospita la maggior parte delle famiglie povere(il 66%). Il dato positivo è che proprio nel Mezzogiorno, oltre che al Centro, si registra la riduzione della povertà relativa, scendendo rispettivamente al 22,4% (dal 24,3%) e al 6,7% (dall'8,4%). La distribuzione della povertà resta sostanzialmente inalterata: nelle condizioni peggiori troviamo gli anziani, le famiglie numerose, quelle con un disoccupato come persona di riferimento, quelle con livelli d'istruzione più bassi. La povertà riguarda il 17,4% delle famiglie con due o più anziani; il 25% di quelle con più di 5 persone; una famiglia su tre quando il riferimento è una persona in cerca di lavoro. Minima l'incidenza nei single (3,1%) e nelle coppie con un figlio (8,1%). Confermato il legame fra titolo di studio e povertà: risulta povero solo il 3,7% delle famiglie con a capo una persona in possesso almeno di licenza media superiore contro il 17,8% del capofamiglia senza titolo di studio o con licenza elementare. Peggiora l'intensità della povertà, quell'indicatore che misura di quanto, in media, la spesa di questi nuclei è percentualmente al di sotto della linea di povertà, che passa dal 21,1% del 2001 al 21,4% del 2002.

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