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Lunedì al ribasso. Arretra ancora Fiat

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Il superindice Usa, barometro delle prospettive di crescita americane, ha dato +01% a giugno

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L'euro si mantiene sopra quota 1,12 sul dollaro. Parigi lascia sul terreno l'1,54%, Londra lo 0,62%, Francoforte, ancora aperta, cede il 2,26%. Anche Piazza Affari termina in rosso. Mibtel -0,72%, Mib30 a -0,95%, Numtel -1,15%. Tutte negative le blu chip a eccezione di Parmalat (+0,31%) e Bnl e Unicredit, che terminano praticamente invariate. Passa in negativo e chiude in calo anche Telecom Italia, che nella prima parte di seduta aveva guadagnato terreno: il titolo cede l'1,03% a 7,91 euro, sotto il livello dell'opa parziale Olivetti, che ha concluso il riassetto del gruppo. Arretra pesantemente Fiat, in calo del 3,16% a 5,32 euro, alla vigilia della scadenza del 22 luglio per la negoziazione dei diritti di opzione per l'aumento di capitale. Ifil, i cui diritti invece sono stati trattati venerdì per l'ultima volta, avanza dell'1,51% a 1,885. Tra gli energetici, giù Enel (-1,36%), perde Eni (-0,95%). Pesante anche il tecnologico Stm (-1,97%), con la controllante Finmeccanica (-2,05%). La Borsa di Tokyo ieri è rimasta chiusa per la festività nazionale giapponese della giornata del mare. Gli altri mercati asiatici hanno avuto una seduta contrastata, con cauti progressi a Hong Kong (+0,41%) e Taiwan in discesa (-1,29%). In progresso Sidney (+0,18%) dopo i dati sulla fiducia dei consumatori Usa misurati dall'università del Michigan diffusi in chiusura di settimana, e in base ai quali si può prevedere un miglioramento dell'economia americana nel corso dell'anno. A Singapore, nonostante l'andamento piatto degli indici di riferimento nel finale (-0,02%), si è messa in evidenza Singapore Telecommunications (+1,2%) sulle attese di una ripresa degli ordinativi americani nell'isola. Quanto al superindice Usa, barometro delle prospettive di crescita dell'economia sui 6-9 mesi, a giugno ha registrato una crescita dello 0,1%, segnando così il terzo rialzo mensile consecutivo. Il dato riflette il miglioramento del mercato azionario statunitense, l'aumento della liquidità e l'incremento dei permessi per costruzioni abitative. Si tratta di un risultato in linea con le attese che, secondo gli esperti, rafforza le aspettative di una maggiore crescita dell'economia americana nei prossimi sei mesi: dal Conference Board parlano di «migliore ripresa attesa nella seconda metà dell'anno. Anche se è possibile che un miglioramento sarà effettivo solo dal primo trimestre del 2004 quando anche il mercato del lavoro registrerà un reale progresso». Il dato segue un rialzo dell'1,1% segnato a maggio scorso e dello 0,1% di aprile. Quattro dei dieci indicatori sono saliti in giugno, guidati da offerta di denaro e prezzo degli stock, mentre quattro hanno registrato una flessione e due sono rimasti invariati. Anche l'indice coincidente, sulla situazione attuale, è salito dello 0,1% a 115,2. E veniamo all'euro, che è andato in rialzo su dollaro e yen in una giornata segnata dal debole dato sul superindice, dall'andamento negativo di Wall Street e dalle dichiarazioni del presidente della Bundesbank, nonché membro del consiglio Bce, Ernst Welteke. La moneta unica europea, che ora viaggia attorno ai massimi di seduta a 1,1330 dollari (1,1269 degli ultimi scambi di venerdì scorso) ha infatti avviato il recupero dopo che Welteke ha definito l'attuale livello del costo del denaro nell'Eurozona «appropriato» allo scenario economico. Ciò significa che per Welteke l'attuale tasso di interesse è sufficiente per spingere l'economia nella regione allontanando di conseguenza l'ipotesi di una nuova sforbiciata da parte della Bce.

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