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Energia, Enel tratta per entrare in Francia

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Fra le ipotesi al vaglio anche quella di una collaborazione per il nuovo reattore nucleare Epr

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La notizia, già anticipata a fine aprile da Francois Roussely, numero uno del gruppo francese, è stata confermata da Paolo Scaroni, amministratore delegato di Enel, in un'intervista concessa al Financial times deutschland, e quindi dalle dichiarazioni dei due amministratori delegati, che si sono incontrati ieri a Parigi nell'ambito, secondo Enel «dei normali confronti periodici tra la società ed Edf». Le trattative tra i due gruppi, come ha spiegato Scaroni, sono in fase iniziale, ma certo è che più di un'esigenza spinge nella direzione dell'accordo: da un lato c'è quella del gruppo francese di aggirare le nuove norme recentemente varate in Italia - il cosiddetto decreto anti-EdF - volte a limitare l'ingresso nel mercato italiano di monopolisti stranieri, e che in sostanza congelano i diritti di voto di EdF in Edison. Dall'altro c'è il bisogno, ricordato dallo stesso Scaroni nell'intervista, di superare la dipendenza energetica dell'Italia nei confronti dei produttori stranieri. Così, mentre la battaglia tra Francia e Italia sulla liberalizzazione dell'energia va avanti sul terreno politico, nel frattempo una tregua viene raggiunta su quello economico. A questo proposito Scaroni ha detto di non preoccuparsi dei rapporti politici tra Roma e Parigi: «se il parlamento italiano modifica la propria opinione - ha affermato - e annulla la limitazione dei diritti di voto per EdF, allora tanto meglio per EdF». C'è la possibilità che si realizzi un vero e proprio scambio tra i due paesi, con l'accesso al mercato francese per Enel attraverso Edf su un piatto della bilancia e, sull'altro, il recupero per i francesi dei diritti di voto in Edison. Intanto Roussely si prepara a far visita al ministro Tremonti, giovedì prossimo, per discutere le possibili soluzioni al problema del diritto di voto in Edison. Quanto all'intesa tra EdF ed Enel, l'ingresso del gruppo italiano potrebbe includere anche la collaborazione per il nuovo reattore nucleare Epr. D'altronde già in febbraio fonti di Enel avevano affermato che il gruppo avrebbe potuto rilevare dal 20% al 30% di una holding che controlla le quattro centrali nucleari francesi. Ma l'ingresso nel mercato francese non è che una delle linee strategiche lungo le quali l'Enel intende muoversi: nei progetti di Scaroni c'è anche una possibile espansione nei mercati dell'Est europeo. «Dopo la Bulgaria - ha affermato Scaroni - siamo interessati alla Romania. Siamo pronti a delle acquisizioni, se si tratta di buoni affari per noi». Quanto al futuro di Wind, molto probabilmente destinata ad essere ceduta dal gruppo, per concentrarsi sul proprio core business, ufficialmente nulla ancora è deciso. Scaroni ha lasciato aperta la porta a tutte le ipotesi, dal collocamento in borsa a un'alleanza, alla vendita.

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