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IN QUESTI giorni l'Inps sta inviando a circa 250 mila pensionati, residenti in più di 100 Paesi esteri, ...

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Si tratta di persone titolari di prestazioni assistenziale riconosciute in base al reddito: integrazione della pensione al trattamento minimo, maggiorazioni sociali, assegni familiari. L'accertamento generalizzato, da parte dell'Inps, dei redditi dei propri pensionati residenti all'estero, viene attuato per la prima volta con modalità diverse da quelle seguite fino ad oggi, secondo quanto disposto dalla legge finanziaria 2003. Si tratta di un'altra massiccia operazione che, dopo quella relativa al rilascio dell'estratto conto (che, tra l'altro è ancora in corso e durerà, anzi, fino ai primi mesi del prossimo anno), vede impegnato l'istituto di previdenza in un'indagine che gli permetterà, secondo i criteri stabiliti dalla legge, di rideterminare questo tipo di prestazioni. Insieme alla lettera gli interessati riceveranno, dunque, alcuni moduli da compilare e riconsegnare entro un mese anche se, in ogni caso, il limite massimo per la riconsegna è previsto per la fine dell'anno. I pensionati non saranno lasciati soli nel provvedere a questo adempimento: potranno rivolgersi ad un Consolato oppure ad un Ente di Patronato riconosciuto dalla legge, che li aiuteranno a compilare i moduli e poi provvederanno a trasmettere i dati direttamente all'Inps per via telematica, il che permetterà anche una più rapida trattazione dei dati. Resta inteso che è sempre possibile, fa presente l'ente, spedire i moduli compilati e sottoscritti direttamente ai propri uffici, all'indirizzo indicato nella lettera che accompagna i moduli. Una buona notizia per gli interessati è data dal fatto che la legge finanziaria ha introdotto ulteriori benefici economici, che si vanno ad aggiungere alla maggiorazione sociale prevista dalla precedente legge finanziaria, quella per il 2002, che prevedeva un aumento della pensione nella misura massima di 123,77 euro. Dal 1° gennaio di quest'anno, infatti, l'aumento della maggiorazione sociale dovrà garantire al pensionato un reddito proprio, comprensivo della maggiorazione oltre che delle prestazioni previdenziali ed assistenziali eventualmente pagate dagli enti di previdenza esteri, tale da assicurare un potere d'acquisto equivalente a quello conseguibile in Italia con 516,46 euro mensili per tredici mensilità. Viene così introdotto il concetto di reddito equivalente, con il quale si intende parificare non il valore assoluto del reddito personale, ma piuttosto il potere d'acquisto che, come sappiamo, è diverso nei diversi Paesi dipendendo dalle singole economie. L'importo dell'aumento della maggiorazione sociale non potrà superare il reddito equivalente stabilito da un decreto interministeriale dei ministri del Lavoro, dell'Economia e degli Italiani nel mondo.

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