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«In arrivo 32 miliardi per le opere pubbliche»

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L'allegato al Dpef «segretato»: sarà boom di cantieri nel 2005-2006. La spesa sarà lo 0,6% del Pil

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L'anno prossimo l'erogazione di fondi salirà rispetto all'ultimo biennio (3,195 mld) ma è nel 2005 (7,987) e nel 2006 (9,585, 11,2 restano di residuo per gli altri anni) che si prevede il boom con il pullulare di cantieri lungo lo Stivale. È il piano per le infrastrutture che il governo ha messo a punto per i prossimi anni. Dati e cifre sono contenuti nell'allegato al Dpef misteriosamente scomparso mercoledì notte. Salvo ricomparire dopo le proteste della Camera. In particolare del presidente della commissione Lavori Pubblici, Pietro Armani, che ha ricordato a governo e presidenza di Montecitorio come per legge l'esecutivo è tenuto a presentare allegato al Dpef anche il programma per le opere pubbliche. E alla Camera sono arrivati di corsa i nuovi testi (preparati dal dicastero di Pietro Lunardi) spariti per volere di Tremonti. «Il prossimo triennio - si legge - sarà determinante sia per il successo della strategia del governo sia per il raggiungimento di alcuni obiettivi che trasformeranno in modo sostanziale l'attuale assetto dell'offerta di trasporto nel Paese, della logistica, dell'organizzazione del territorio». Gli obiettivi. «Del prossimo triennio, il 2004 diventa un anno in cui si inverte in modo sostanziale la vecchia politica del "non fare": disporremo di un masterplan delle infrastrutture e dei trasporti dell'intera Ue». I cantieri. «Avvieremo i cantieri su infrastrutture determinanti per lo sviluppo del Paese quali il tratto ad alta velocità/alta capacità della tratta Novara-Milano, il passante di Mestre, l'asse autostradale Brescia-Bergamo-Milano, le linee C e B1 di Roma, il completamento della rete metropolitana di Milano e il collegamento funzionale con l'area della Fiera, l'intero asse autostradale Salerno-Reggio Calabria, dell'asse autostradale Asti-Cuneo, del completamento funzionale del sistema metropolitano campano, di alcuni sistemi idrici determinanti del Mezzogiorno». Le gare. Inoltre si sottolinea che saranno attivate «le gare e le procedure per la realizzazione dello Stretto di Messina, di oltre la metà dei sistemi idrici del Mezzogiorno, della metropolitina di Bologna, dell'asse autostradale Catania-Siracusa-Gela, della nuova Romea, dell'adeguamento della E45, della circonvallazione di Perugia, di un numero rilevante di piastre logistiche quali quelle di Trieste, Savona, Civitavecchia, Fiumicino, Gioia Tauro, Catania, delle tratte alta velocità Genova-Milano, Milano-Verona, Verona-Padova». Centro Italia. L'area inciderà per il 30% di tutto il Paese. Sono 18 gli interventi: Strada Tre Valli (196 milioni di euro), adeguamento Salaria (103,29, bretella Salaria sud), asse stradale Cecina-Civitavecchia (1859,24), nodo Perugia (335,70), bretella autostradale Cisterna-Valmontone (309,87), asse viario Fano-Grosseto (1853,56) Hub interportuali area romana (149,77, Civitavecchia e Tivoli) Hub portuale Ancona, Roma Linea C Roma (2892,12), Orte Falconara (180,76), Pontina (1136,21), E45, quadrilatero Umbria-Marche (1807,6) Passo Corese-Rieti (335,70), sistema tram Firenze (212,78) Trasversale Nord Orte-Civitavechia (135,31,79), Hub portuale Civitavecchia (118,79), Hub piastra umbra (14,72).

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