Il piano di Tremonti convince l'Europa
50 miliardi di euro per le grandi opere infrastrutturali. L'Ecofin propone Trichet al vertice della Bce
E intanto l'Ecofin ha approfittato dell'occasione per raccomandare la nomina di Jean-Claude Trichet a presidente della Bce, in sostituzione dell'uscente Wim Duisenberg. L'ipotesi elaborata nel piano italiano prevede un finanziamento di cinquanta miliardi di euro per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali tra il 2003 e il 2005. Una cifra che è apparsa ragionevole e compatibile col patto di stabilità anche al presidente della Banca europea d'investimenti, Philippe Maystad: «Posso dire - ha affermato Maystadt - che si tratta di una cifra realistica e compatibile con la contabilità della banca». Un giudizio fondamentale, dato che proprio la Bei avrà un ruolo centrale nel finanziamento del progetto. Quanto alla copertura della cifra complessiva ipotizzata nel «Piano Tremonti» - dai 35 ai 70 miliardi di euro l'anno - potrebbe essere garantita senza troppe difficoltà grazie al meccanismo che s'innescherebbe con l'iniezione di denaro della Bei: i cinquanta miliardi investiti al principio produrrebbero quello che Maystadt ha chiamato «effetto leva», aumentando gli investimenti complessivi. Tremonti ha espresso soddisfazione per il successo riportato: «Abbiamo riscontrato una vasta convergenza sul programma italiano - ha affermato il ministro - vi è stata solo la marginale riserva della Danimarca mentre gli altri Paesi apprezzano il nostro programma». «Ora il piano cessa di essere italiano e diventa un piano europeo» ha chiosato Tremonti, annunciando che il Consiglio ha dato mandato alla Commissione europea di mettere a punto i dettagli. Il governo italiano ha incontrato anche il favore della Commissione europea per «l'insistenza sulle riforme strutturali», come ha dichiarato il commissario agli affari economici e finanziari, Pedro Solbes «chiave di volta per la ripresa della fiducia». A questo punto, il progetto dovrà essere valutato dal Comitato economico e finanziario, composto dai rappresentanti dei 15 Stati membri. E 27 esperti nazionali saranno incaricati di definire i progetti prioritari dell'Europa allargata fino al 2010. «Non so dire se si tratti di una cosa di destra o di sinistra, spero che sia una proposta giusta» ha concluso Tremonti, puntualizzando che il progetto avrà un impatto nel «medio periodo». Saranno ingenti i capitali necessari per finanziare il piano. Il presidente della Bei non ha indicato un tetto preciso, ma ha accennato in conferenza stampa alla proposta di «nuovi strumenti per sviluppare partnership tra investitori privati e pubblici in modo da poter mobilitare più fondi pubblici». Uno dei progetti fondamentali è quello della Ten, cioè le reti transeuropee di trasporto ferroviario, stradale e marittimo. «Il Ten - ha proseguito Maystadt - è negli interessi a lungo termine dell'Europa, una rete transeuropea di trasporti è un modo per raggiungere davvero il mercato unico».