Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Col Supereuro l'Italia rischia di più

default_image

  • a
  • a
  • a

Ma tra tutti i paesi del vecchio continente alcuni soffrono più di altri per l'eccessivo apprezzamento della nostra moneta. L'Italia è fra questi. Nel suo rapporto annuale sullo stato dell'Unione europea, l'Isae dedica particolare attenzione agli effetti del Supereuro, che nell'arco del 2003 ha portato la moneta europea a rafforzarsi del 18% rispetto al dollaro. Secondo l'Istituto di analisi economiche, se l'euro manterrà i livelli toccati nelle scorse settimane, il Pil italiano scenderà dello 0,4%, in linea con la media europea, mentre un calo minore riguarderebbe Germania e Francia, che perderebbero rispettivamente lo 0,3% e lo 0,2%. A penalizzare l'Italia rispetto ad altri paesi è la maggiore importanza, nel quadro della sua economia, dell'export, prima vittima dell'aumento del costo del denaro. Come rileva l'Istituto nella sua simulazione, la voce esportazione di beni e servizi potrebbe registrare nel 2003 un calo dell'1,2% per l'Europa, dell'1,3% per l'Italia e dell'1,1% per Germania e Francia. Poco varierebbe la voce import, con la zona euro che sale dello 0,1%, Italia, Francia e Germania dello 0,2%. Quanto ai consumi, crescerebbero in misura minore in Italia (0,3%) e in Francia, maggiormente in Germania (o,5%) «Il miglioramento delle ragioni di scambio (rapporto tra prezzo dei beni esportati e il prezzo dei beni importati) - spiega l'Istituito - alimenta i consumi grazie alla riduzione dell'inflazione e al conseguente aumento del reddito disponibile. D'altra parte, l'incremento di prezzi dei beni esportati determina una riduzione di domanda estera di entità superiore all'espansione dei consumi. L'effetto finale sulla crescita reale è quindi negativo». Guardando alla voce reddito disponibile, l'Italia è il paese per il quale il Supereuro comporterebbe una crescita minore (+0,1%), contro Germania (+0,4%) e Francia (+0,2%). Ma a mettere in discussione il presupposto da cui muove l'analisi dell'Isae, cioè che il trend di crescita dell'euro prosegua, sono gli operatori finanziari Assiom. Un sondaggio condotto tra i professionisti dei mercati finanziari fa emergere la convinzione che la corsa dell'euro sia finalmente sul punto di arrestarsi. Il 43% di loro prevede un moderato ribasso rispetto al dollaro, in agosto; il 32% prevede una fase di stabilità, mentre solo il 17% crede che l'ascesa sia destinata a proseguire.

Dai blog