Il governo punta a un Dpef «leggero»
L' ipotesi è sul tavolo della maggioranza per superare l'empasse politica. Il nodo da sciogliere è più politico che tecnico. I diversi ministri hanno presentato le proprie idee sugli interventi da proporre nella prossima manovra finanziaria, solitamente anticipati nel Dpef. Il contesto macro economico dovrebbe quindi partire dal 2003 e valutare l' effetto di gettito dei condoni, superiore alle aspettative. La stima della crescita potrebbe essere rivista - come ha anche annunciato il commissario Europe Pedro Solbes per Eurolandia - rispetto ad un +1,1% di Pil stimato ad inizio anno con la Trimestrale di Cassa. Se l' economia dovesse crescere quest' anno dello 0,7-0,8% - un dato sul quale c'è il consenso di molti istituti - ci sarebbe un duplice effetto di trascinamento: sia sul deficit 2003, che potrebbe salire grazie agli ammortizzatori automatici dal 2,3% ora stimato, fino ad 2,5% che comunque sarebbe entro i parametri europei; sia sulla crescita economica 2004 che potrebbe essere inferiore al 2,1% fino ad ora previsto. Le prime indiscrezioni ipotizzano una manovra tra i 13 e i 14 miliardi di euro, per portare il deficit tendenziale del 3,1% all' 1,9%. Il quadro è ancora in movimento sia sul deficit tendenziale, che non terrebbe conto dell' effetto trascinamento del condono (sia per le rate sia per l' aumento della base imponibile che comporterebbe nel 2004) sia sul deficit che bisognerebbe centrare per rispettare i parametri europei che - in un contesto che vede Francia e Germania in grande affanno - potrebbe esser superiore all' 1,9%. A conti fatti la manovra potrebbe quindi anche essere inferiore alle prime indiscrezioni.