Bond Cirio, Tremonti contro Fazio
Tremonti ha portato agli atti della Camera il carteggio con il Governatore della Banca d´Italia Antonio Fazio sul caso, ma ha anche detto che «pare» che «sarebbe stata necessaria la redazione dei prospetti informativi». Quella di martedì è stata la prima di una serie di riunioni sui corporate bond, ha spiegato il ministro. «Si è convenuto sul carattere preliminare dei lavori e ci si riserva ulteriori riunioni. E' semplice riferire su alcuni elementi ma è opportuno attendere il completamento dei lavori». A quanto sembra, dalle lettere del Governatore al Tesoro «è che i titoli obbligazionari corporate bond immessi sul mercato da parte di un soggetto estero sono rientrati in Italia» e per questo sarebbe stato necessario il prospetto informativo previsto dalla legislazione italiana. «Il prospetto di Lussemburgo - ha aggiunto Tremonti - non può funzionare per il collocamento di massa in Italia e non risulta che un prospetto analitico esista, ammesso che si sia trattato di un collocamento di massa perché ipoteticamente può essere definito collocamento privato». Quello che dovrà essere chiarito è se invece non si tratti di collocamento di massa per il quale sarebbe stato necessario il prospetto. Nelle lettere inviate dal ministro al Governatore, si legge come «nella realtà pare che grandissima parte dei titoli della specie siano stati venduti dalle banche sottoscrittrici alla propria clientela retail. Anche in tale occasione -aggiunge Tremonti - secondo quanto sostenuto dalle stesse banche, non si sarebbe posto l´obbligo di redazione del prospetto, in quanto la vendita sarebbe avvenuta sulla base di trattative personalizzate e non nell´ambito di un appello generalizzato al pubblico risparmio. L´argomento -scrive il ministro - pur corretto sotto il profilo formale, appare difficilmente sostenibile nel caso di un collocamento 'di massa´ quale oggettivamente appare quello dei bond Cirio». La 'missione´del Cicr è quella di «Conoscere per agire» e Tremonti ha detto di «essere ragionevolmente confidente che alla fine dei lavori del Cicr si potrà essere completamente soddisfatti. Il lavoro è in atto e alla fine il risultato sarà oggettivamente in grado di soddisfare le interrogazioni. Quello che dovremo verificare, e lo faremo, è se per le emissioni dei corporate bond c´era o meno l´obbligo di presentare prospetti e, in caso positivo, se siano stati presentati». Alla fine, la decisione politica. Che potrebbe riguardare il riassetto della vigilanza sui mercati e sulle banche, adesso affidata a Consob e Banca d´Italia, e sull´eventualità dell´unificazione delle competenze in un unico soggetto.