Lucchini, salvataggio dalle banche siglato il piano di ristrutturazione

A Enrico Bondi è stato affidato il delicato incarico di guidare il gruppo verso il risanamento. La firma di 20 istituti in rappresentanza di 15 gruppi bancari, guidati da Intesa e Unicredit, consente al gruppo fondato dall'ex presidente di Confindustria, Comit e Montedison, Luigi Lucchini, di rimborsare per intero il bond da 300 milioni in scadenza l'11 luglio e di coprire le esigenze finanziarie dell'azienda nei prossimi anni, compresa la seconda tranche di obbligazioni che scadono nella primavera del 2004. Intanto nei primi giorni della prossima settimana si terrà il cda che, oltre a varare l'aumento di capitale, nominerà l'ex amministratore delegato di Montedison e Telecom, Enrico Bondi, vice presidente operativo. Un incarico che sancisce il ruolo del manager alla guida della società. Il piano, messo a punto da Lazard e seguito passo a passo dallo stesso Bondi, ha raccolto con il sì delle banche formalizzato venerdì notte nello studio milanese Gianni Origoni Grippo & Partners buona parte delle risorse finanziarie. Scarso entusiasmo hanno mostrato peraltro gli istituti di credito soci dell'azienda siderurgica per l'aumento di capitale. La ricapitalizzazione, da realizzare con azioni e warrant convertibili, sarà infatti sottoscritta per 120 milioni, sui 180 concordati, dalla famiglia Lucchini. Quest'ultima sottoscriverà per 100 milioni tutte le azioni di nuova emissione e, per 20 milioni gli warrant, mentre gli altri azionisti si sono impegnati solo per 60 milioni di warrant convertibili. Considerando che l'assemblea del 30 giugno ha deliberato un aumento di capitale fino a 351 milioni di euro, restano non coperti 271 milioni che rimangono a disposizione del cda per eventuali future sottoscrizioni. Più convinta invece l'adesione delle banche al finanziamento in pool da 227 milioni (rispetto ai 220-250 inizialmente indicati) con Intesa e Unicredit impegnate inoltre nel prestito da 162 milioni garantito per 100 milioni dalla vendita di Lusid, in procinto di passare nella mani delle Acciaierie Venete.