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Otto Paesi non centreranno gli obiettivi di bilancio

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Lo afferma la relazione trimestrale sull'andamento della zona euro. «Il margine - afferma il documento - è più significativo nei paesi con i deficit più elevati, ossia Germania, Francia, Italia e Portogallo». Solo Irlanda, Lussemburgo, Austria e Finlandia saranno di grado di «rimanere in linea con i programmi per il 2003 o di fare meglio». Per l'eurogoverno «lo scenario macroeconomico, meno favorevole di quello inizialmente utilizzato come riferimento, gioca chiaramente un ruolo nell'incapacità di raggiungere gli obiettivi di bilancio per quest'anno». Bruxelles ricorda che la maggior parte dei programmi di stabilità sono stati presentati tra ottobre e dicembre dello scorso anno, «quando le prospettive di crescita per il 2003 sembravano essere più favorevoli di quelle registrate nel 2002». La crescita dell'economia di Eurolandia potrebbe essere quest'anno leggermente inferiore all'1% previsto dalla Commissione Ue in primavera. Lo ha detto il direttore generale della direzione economica dell'esecutivo Ue, Klaus Regling, presentando alla stampa il rapporto sull'andamento dell'economia nella zona euro. «La crescita dell'1% prevista in aprile ora sembra un poco ottimistica», ha affermato il numero due del commissario Pedro Solbes. «Una progressiva ripresa nel corso del secondo semestre dell'anno resta il nostro scenario più probabile», ha proseguito Regling, aggiungendo però che è probabile che la crescita «sia leggermente più debole di quanto atteso». «I rischi di cui ho parlato - ha però puntualizzato - riguardano una piccola deviazione dall'1% e non una deviazione ampia». Il portavoce di Pedro Solbes ha poi precisato che comunque «la crescita sarà superiore allo 0,5%». Nel commento introduttivo al rapporto trimestrale sull'economia nella zona euro, il commissario Ue Pedro Solbes ha parlato di una economia «stagnante» nel primo trimestre dell'anno. Nei successivi tre mesi, ha aggiunto Solbes, «il venir meno dei rischi relativi alla crisi in Iraq non è stato accompagnato da una significativa ripresa della fiducia da parte delle imprese e dei consumatori». Inoltre, ha aggiunto, «la crescita è rimasta anemica nel corso della primavera ed è improbabile che vi siano forti rimbalzi nel corso dell'estate». Solbes ha quindi sottolineato l'esigenza di riforme strutturali per sostenere la ripresa economica della zona euro. «L'insoddisfacente andamento economico degli ultimi due anni», ha detto il commissario Ue, rafforza la necessità di «ulteriori progressi nelle riforme strutturali».

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