Fiat, Morchio: piano affidabile
Parola dell'amministratore delegato del gruppo, Giuseppe Morchio, che ieri ha voluto ribadire il proprio messaggio ottimistico, dopo le critiche espresse dal ministro del Welfare, sul piano di rilancio. D'altronde, se l'altro giorno Roberto Maroni, aveva avanzato pesanti perplessità sulla riuscita del piano, ieri è stato lo stesso ministro a precisare meglio il senso delle proprie dichiarazioni, diminuendone la portata negativa: "Il governo sostiene il piano della Fiat - ha detto - anche se resta preoccupato per i tagli occupazionali. Sul resto c'è un parere positivo". E Morchio ieri, dopo aver ribadito l'intenzione della Casa automobilistica di rimanere anche nel settore dell'energia, ha ringraziato Maroni per le parole di sostegno che correggevano le critiche del giorno prima, e assicurato che "la Fiat ha un piano di rilancio realistico, che la porterà al pareggio operativo nel 2004 e al risultato netto nel 2005". Morchio non ha nascosto le difficoltà che attendono il gruppo definendo il prossimo trimestre ìuna fase di mercato non positiva". «Noi prevediamo il 2003 - ha però aggiunto - come un anno di transizione, che nell'ultimo trimestre vedrà l'ingresso di nuovi prodotti importantissimi. Crediamo che l'ultimo trimestre possa cominciare a dare i primi segnali che poi si confermeranno nei primi due trimestri del 2004. Ci auguriamo di avere a che fare con un mercato dell'auto ancora più entusiasmante di quello che abbiamo previsto, anche se siamo preparati a una congiuntura negativa".L'ad della casa torinese ha comunque spiegato che «la produzione del 2006 sarà condizionata dall'andamento del mercato» chiarendo di aver già previsto, realisticamente, un mercato «che non colga una grossa crescita». E sulle previste assunzioni ha spiegato che «saranno nell'area della ricerca, dell'ingegneria, del marketing e delle vendite». Chiarendo che «la ricerca in Italia va sostenuta e incoraggiata». Certo, ai mercati ha giovato l'annuncio della vendita di Fiat Avio a Carlyle-Finmeccanica che ha portato nelle casse del Lingotto 1,5 miliardi di euro che si aggiungono all'aumento di capitale (2,8 miliardi) che verrà lanciato il 7 luglio. Ma il titolo riprende fiato anche per le parole del gruppo che non esclude altre dismissioni e ulteriori finanziamenti, ìper completare con successo la ristrutturazione del settore auto".