Fiat, Ifil vara l'aumento di capitale
Lo hanno annunciato i cda delle due holding, che faranno fronte con mezzi propri alla ricapitalizzazione del Lingotto, attraverso due aumenti di capitale al via a luglio. Dopo queste decisioni è quindi escluso, come si era ipotizzato, il lancio di un prestito obbligazionario convertibile. Nel dettaglio, il cda di Ifil, azionista di maggioranza di Fiat spa con il 30,2%, ha varato un aumento di capitale per 386,3 milioni di euro nominali: la finanziaria emetterà 386,3 milioni di azioni ordinarie, del valore nominale di un euro, al prezzo massimo di 1,3 euro, da offrire in rapporto di 57 nuove azioni ogni 100 (ordinarie o risparmio) vecchie possedute. La raccolta massima complessiva è di 502,2 milioni di euro e l'aumento, cui Ifi ha già annunciato che aderirà, è garantito da un consorzio bancario composto da sette istituti italiani e internazionali: Banca Imi, Citigroup, IntesaBci, Mediobanca, Merrill Lynch, Rasfin e Ubm. Il cda di Ifi ha, da aprte sua, deciso un aumento di capitale in forma scindibile per un importo massimo di 101,5 milioni di euro nominali. Agli azionisti saranno offerte rispettivamente nuove azioni ordinarie e privilegiate in ragione di 9 azioni ogni 5 detenute, a 4,5 euro per azione. La Giovanni Agnelli e C. Sapaz, l'accomandita di famiglia, ha assicurato la sottoscrizione della quota di sua competenza (circa 250 milioni di euro); in questo caso, però, non è previsto un consorzio bancario di garanzia per la sottoscrizione dell'aumento di capitale privilegiato, per cui si stima una raccolta fra i 300 e i 456,7 milioni. Proseguono intanto i commenti al piano di rilancio presentato l'altro ieri. Per il segretario della Cgil è poco convincente "Abbiamo criticato il vecchio piano, avevamo detto che non sarebbe stato sufficiente a fare uscire l'azienda dal guado e avevamo ragione. - ha detto Guglielmo Epifani- La Fiat è stata costretta ad un nuovo piano. Forse c'é la novità delle maggiori risorse finanziarie, ma c'é la questione dei tagli, un fatto negativo. Fino a che non ci saranno investimenti su automobili di alta qualità secondo Epifani sarà difficile uscire dalla situazione di galleggiamento". Per Roberto Colannino che l'inverno scorso si era candidato come salvatore del gruppo "é un piano dal punto di vista industriale molto articolato e molto coraggioso". "Ora questo piano, però - ha osservato - deve essere anche supportato da un andamento positivo del mercato e quindi è un piano da costruire giorno per giorno".