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Rc Auto, l'Ania promette ribassi

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I Consumatori: rincari fino al 36%. Marzano: possibili altre riduzioni

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L'aumento delle tariffe questo anno «sarà decisamente più basso» del 6,2% registrato nel 2002. Lo ha annunciato il presidente dell'AniaFabio Cerchiai all'assemblea annuale lasciando aperto lo spiraglio per un ulteriore calo. I prezzi - sottolinea - potrebbero diminuire anche del 10% se il governo attuerà la riforma del danno biologico dando il via libera ai decreti attuativi che prevedono «una prassi medico-legale più rigorosa». L'ottimismo è condiviso dal ministro delle Attività Produttive che però corregge il tiro. «C'è ancora spazio per realizzare una diminuzione dei prezzi. Il governo ha fatto la sua parte. Ora tocca alle compagnie» replica Antonio Marzano. Il botta e risposta riaccende la polemica. Il ministro getta sul tavolo le iniziative dell'esecutivo - la riforma di settore e la partecipazione al protocollo Ania-Consumatori - invitando gli assicuratori «ad impegnarsi nel migliorare i servizi di liquidazione sinistri». È noto che sul sistema assicurativo grava il peso del danno alla persona. Si tratta di un'anomalia rispetto agli altri paesi europei con un'incidenza del 26% rispetto al 10% della media comunitaria. Secondo l'Ania, il sistema risarcitorio dovrebbe essere più bilanciato con «indennizzi anche elevati per invalidità gravi senza risultare iniquamente premiante per i danni di lieve entità». Ma Cerchiai apre anche un nuovo fronte contestando il dato sui prezzi del 2002 rilevato dall'Istat (+11,7%) correggendolo al ribasso (6,2%). «Siamo aperti al dibattito a cominciare dalla definizione di un sistema di rilevazione dei prezzi che tenga conto delle rilevanti variazioni che si registrano ogni anno nei pesi dei diversi profili tariffari, in particolare per effetto del meccanismo bonus-malus» denuncia. Il problema scaturisce dal differente metodo di calcolo. Le rilevazioni Istat, effettuate su un numero limitato di profili, indicano un aumento superiore alla crescita totale della raccolta premi. Partendo invece dal valore dei premi - depurato dalle variazioni delle quantità vendute e dalle caratteristiche dei veicoli circolanti - come fa l'associazione di categoria si registra un aumento del prezzo medio delle polizze Rc Auto del 6,2%. Un dato comunque abnorme considerato che l'inflazione ha raggiunto il 2,7% a maggio. A contesare le cifre scende in campo anche l'Intesa dei consumatori che chiede alle compagnie «uno sforzo maggiore». L'associazione ha messo a confronto i dati delle cinque principali compagnie assicuratrici nel periodo luglio 2002-luglio 2003. Risultato: l'aumento delle polizze Rc auto oscilla da un minimo del 2,5% ad un massimo dell'11% per i diciottenni e dal 9% al 35-36% per i quarantenni. «Non bisogna ingannare i cittadini. Gli sconti sono impercettibili» accusa Rosario Trefiletti di Federconsumatori.

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